Lo straniero. conversazione alla finestra

dipinto, 1930 - 1930

Soggetti profani: scena di conversazione. Figure: donne; uomo. Animali: cane. Interno: stanza con finestra aperta. Mare. Mobilia: sedie; tavolo. Oggetti: bicchieri; bottiglia

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Casorati Felice (1883/ 1963)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria d'Arte Moderna
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti, 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il quadro fu acquistato alla XVII Biennale di Venezia a £. 14.500, ad un prezzo cioè ridotto a più della metà rispetto a quello segnato dall'autore ma sempre rilevante se si pensa che il totale degli acquisti fatti a Venezia in quell'anno fu di £. 29.500 (nel blocco erano compresi un Chessa, un Vagnetti e un Donghi). Nella lettera di proposta degli acquisti i due incaricati, Ojetti e Maraini, dopo aver sottolineato le ottime condizioni di acquisto dovute alla scelta antecedente alla apertura della Biennale (lettera da Venezia del 2 maggio 1930), così descrivono il dipinto: "tela di ragguardevoli proporzioni ove si ritrovano le più caratteristiche qualità del pittore torinese considerato tra i primissimi in Italia: cioè un trasfondersi della realtà nel fantastico ottenuto con sapientissimo gioco di prospettive lineari e cromatiche". Sulla scelta della commissione, oltre alla lettera di proposta di Galileo Chini è documentata anche un ariservata dello stesso Ojetti che in una lettera del 28 maggio 1930 osserva: "Casorati quest'anno non è all'altezza". La scatola prospettica molto inclinata verso lo spettatore, le grandi dimensioni del quadro (di poco inferiore al vero), le due tende che si apropno ai lati come un velario, danno alla scena un aspetto quasi teatrale. Tuttavia il titolo di "Conversazione alla finestra" non risponde alla non risponde alla fissità degli atteggiamenti né all'isolamento di ogni figura, posta accanto a quella vicina con la stessa scansione dei bicchieri nella natura morta sulla destra. La luce cade con rigore cristallino, isolando i volumi dei corpi e degli oggetti con un procedimento di geometrizzazione di lontana ascendenza quattrocentesca: così il cilindro rosso che sottolinea l'andamento prospettico del pavimento, o la stilizzazione ovoidale delle teste. La prospettiva però è esasperata, quasi rovesciata nella natura morta sul tavolo e contribuisce all'effetto di straniamento incombente, senza alcuna volontà drammatica. Nei volti è assente una ricerca fisionomica, anzi nella stilizzazione delle teste femminili si ripete un modulo appena variato dalla circolarità della presentazione. La presenza maschile segue un analogo tipo con maggiore ricchezza di dettagli (la cravatta azzurra, l'orologio da polso, la fitta trama del tessuto grigio). La sapienza di tutto l'insieme è indubbia, ma ne risulta un senso di sospensione, nell'immobilità della posa fuori del tempo, frutto di un calcolo intellettuale, un po' lontano da una problematica viva di fermenti e di incertezze fruttuose
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900118137
  • NUMERO D'INVENTARIO Cat. Generale 439
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1974
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in basso a sinistra - F. CASORATI -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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