CRISTO CROCIFISSO E DOLENTI

croce,
Maestro Di Barga (attribuito)
notizie inizio sec. XV

Croce Stanziale

  • OGGETTO croce
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Maestro Di Barga (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Barga (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sin dallo studio di Federico Zeri, questo dipinto è stato individuato come name-piece del cosiddetto maestro di Barga e come elemento assai significativo all'interno del panorama pittorico del tardogotico lucchese. Si tratta di un crocifisso monumentale, caratterizzato dalla presenza del Cristo raffigurato come ormai trapassato, col capo reclino sul petto e gli occhi chiusi e da altre interessanti raffigurazioni minori. In alto, purtroppo quasi totalmente perduta è l'immagine del Dio Padre, raffigurato- come sottolinea in un recente studio dedicato all' opera, Antonia D' Aniello- nell'atto di indicare la propria persona, secondo il passo del vangelo di Giovanni trascritto nel libro da lui tenuto aperto. Più sotto, come avviene assai spesso e come in area lucchese è registrato anche dalla croce di San Michele a Moriano, è raffigurato un nido di pellicani. L'immagine, cioè quella del pellicano che si strappa la carne per darla come cibo ai propri piccoli, è allusiva al sacrificio di Cristo, immolatosi sulla Croce per la salvezza ed il riscatto dell'umanità. Ai piedi del Cristo, come di consueto, è raffigurata in maniera schematica e sintetica la collinetta del Golgota con un teschio irrorato dal sangue di Cristo, allusione all'etimologia della parola Golgota (in ebraico significa luogo del cranio) ed anche alla credenza che essa ospitasse la sepoltura di Adamo. Come avviene spesso nelle Croci due e trecentesche, le assi della Croce sono raffigurate in blu; per il resto appartengono ormai all'ambito pienamente gotico tratti come la ricca profilatura della sagoma del dipinto e la raffigurazione della stoffa del fondo. Del resto, il maestro di Barga si rivela uno dei più interessanti esponenti della scuola tardogotica locale, per molti versi ancora sfuggente. Non si hanno infatti appigli documentari per questo e per gli altri dipinti generalmente riconosciutigli ed alcune perplessità solleva anche, a giudizio di chi scrive, la più recente ricomposizione del suo catalogo. Mi paiono infatti assai disarmonici fra loro ed in rapporto appunto con la croce di Barga, dipinti come lo scomparto di predella del museo di Avignone raffigurante un compianto di Cristo, o la bandinella processionale raffigurante sant'Orsola fra le compagne ed una Crocifissione sull'altro lato, del museo di San Matteo a Pisa, opere esposte e commentate in occasione della recente mostra Sumptuosa Tabula Picta. Dalla Croce di Barga emerge un pittore dotato di buoni ed efficaci mezzi espressivi ed influenzato principalmente da un lato dalla presenza lucchese del pittore fiorentino Gherardo Starnina, dall'altro dal messaggio di Jacopo della Quercia. A livello stilistico desume infatti dal primo, da poco tornato dalla Spagna allorchè lavora a Lucca, la piena adesione alla fantasia espressiva del tardogotico, i vivaci colpi di luce nell'animazione del panneggio (si vedano i dolenti) e la ricercatezza cromatica; dall'altro sembra esser stato influenzato nell' articolazione dei panneggi gonfi ed imponenti delle figure e nella scelta di fisionomie marcate e corrucciate
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900107077
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • ISCRIZIONI nella cimasa, sul libro retto da Dio Padre - EGO SUM LUX MUNDI VIA ET VERITAS - caratteri gotici - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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