ritratto di Cosimo I de' Medici

dipinto, ca 1603 - ca 1628

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 189 cm
    Larghezza: 124 cm
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fa parte di una serie di ritratti di duchi medicei in abiti granducali, più grandi del naturale, che provengono dall'Arcispedale di Santa Maria Nuova di Firenze. Le tele entrarono in Galleria nel 1900, come è indicato sul retro e registrato nell'Inv. 1890. La serie comprende, oltre al ritratto di Cosimo I, quello di Francesco, dei Ferdinando I, di Cosimo II, di Cosimo III e di Giangastone. Manca il ritratto di Ferdinando II del quale non si conosce alcuna rappresentazione in abiti granducali. Questo dipinto è una copia del ritratto eseguito da Battista Naldini nel 1585 (1890/2238) che fa parte della cosiddetta "Serie Aulica" che una volta decorava il corridoio vasariano. Da notare che il ritratto di Palazzo Medici rappresenta Cosimo I a figura intera, e che il Granduca non ha la corona in testa, bensì poggiata sul tavolo laterale. Un secondo ritratto di Cosimo I, oltre mezza figura, è quello di Ludovico Cigoli (1890/3784) del 1603. Significativi appaiono anche i confronti con un ritratto di Cosimo I del Passignano (1597) del Museo dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze e con quello di Francesco di Simone Ferrucci della stessa collezione. Il ritratto di Cosimo I (1890/3774) in deposito presso l'Archivio di Stato di Pisa è invece una derivazione della fine del XVII secolo. Non vi sono precedenti ritratti di granduchi in abiti granducali a figura intera, anche se negli apparati per la nozze di Ferdinando I e Cristina di Lorena (1589) sono segnalate rappresentazioni che anticipano questa tipologia. Nel 1628 Valore e Domenico Casini eseguirono una serie di ritratti granducali per Palazzo Pitti che non comprendeva quelli di Cosimo I e Francesco; si deve perciò dedurre che il nostro dipinto fosse già stato eseguito prima di quella data e che non si sentì quindi la necessità di realizzarne una replica. Sulla base di queste considerazioni esso risulta databile fra il 1603 e il 1628. L'attribuzione ad Anastagio Fontebuoni si basa sulle analogie stilistiche riscontrabili dal confronto con la rappresentazione di "Michelangelo davanti a Giulio II" della Galleria Buonarroti, dipinto nel 1621 al rientro dal soggiorno romano. Attribuzione al maestro è avvalorata anche dalla circostanza che Anastagio lavorò, fra il 1622 e il 1623, nel Casino Mediceo, in particolare nella stanza di Cosimo I, per la quale eseguì una serie di affreschi dove si avverte una maggiore attenzione al dato descrittivo, probabilmente stimolato dal gusto fiorentino corrente
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900077602
  • NUMERO D'INVENTARIO inv. 1890, 3200
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1983
    2010
  • ISCRIZIONI sul retro - Proveniente dall'Arcispedale di S. Maria Nuova. Entrato nellea Galleria degli Uffizi , maggio 1900 - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - ca 1603 - ca 1628

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'