San Francesco d'Assisi riceve le stimmate

dipinto, 1235 - 1235

Personaggi: San Francesco. Attributi: (San Francesco) stimmate; saio. Simboli: cherubino: Cristo. Costruzioni: edifici. Paesaggi: montagne. Piante: albero

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Berlinghieri Bonaventura (notizie 1235 Ca.-1260 Ca)
  • LOCALIZZAZIONE Pescia (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto di Bonaventura Berlinghieri appare ancora influenzato dalla tradizione bizantina, soprattutto nella statica figura del santo, mentre riesce a trovare una singolare vivacità narrativa nelle storiette laterali dove esprime una particolare attenzione agli aspetti umanitari insiti nella storia della vita di San Francesco. Nella apparente monotonia delle rappresentazioni ideate su sfondi piatti, con costruzioni e monti astratti, ecco muoversi la vita ora sottolineata dall'inarcarsi delle figurine ora dalle vesti increspate da linee fluttuanti. In queste scene i personaggi esprimono i propri sentimenti e le proprie passioni gesticolando e, definendo una condotta, precisano gli elementi della memoria che richiamano con semplicità e rigorosa precisione l'opera ed i detti di San Francesco. In questa scenetta, raffigurante l'episodio delle stimmate, il poverello d'Assisi, inginocchio, tende le mani verso l'apparizione celeste. Se osserviamo con attenzione questa figura soprannaturale notiamo che possiede un duplice aspetto: è un serafino ma dalle sue ali affiorano le mani ed i piedi di un uomo crocifisso. Ora l'unica descrizione delle stimmate anteriore al dipinto, a noi nota, viene riferita da Tommaso da Celano nel 1228-29 dove delinea un'apparizione precisandola come un "uomo simile ad un serafino, avente sei ali, con le mani tese e i piedi uniti, inchiodato ad una croce. Due ali si sollevano sopra la testa, due appaiono tese in volo, e due coprono tutto il corpo". Ma quì la croce di cui parla Tommaso da Celano non compare. Anzi la testa della creatura soprannaturale assume le sembianze di un angelo e non di un uomo. La comunione tra Francesco e il serafino viene graficamente resa dal passaggio dorato determinato dal flettersi delle cime delle colline verso la visione divina. Così, nella tavola del Berlinghieri, il serafino, simbolo dell'eternità, assume maggiore rilievo rispetto ai segni della somiglianza con Cristo, ponendo l'accento sul profondo rapporto spirituale di Francesco con Dio e le sue creature
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900077310-2
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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