acquasantiera, 1698 - 1698
Vaccà Andrea (bottega)
notizie 1688-1745

Base quadrangolare. Vasca a forma di conchiglia sostenuta da putto con braccia alzate. Rubinetto sistemato sulla bocca del cherubino al centrodella valva superiore. Stemma nobiliare sopra la valva superiore

  • OGGETTO acquasantiera
  • ATTRIBUZIONI Vaccà Andrea (bottega)
  • LOCALIZZAZIONE Pescia (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il lavabo da sagrestia, con fusto a forma di putto reggente una vasca, fu genericamente attribuito da Innocenzo Ansaldi all'ambiente scultoreo gravitante attorno alla figura del carrarese Vaccà. Come per gli altri lavori eseguiti nelle diverse chiese pesciatine l'Ansaldi non fornisce il nome di battesimo dell'artista carrarese che verrà precisato successivamente da Giuseppe Ansaldi il quale, correttamente, riconoscerà in Andrea Vaccà lo scu ltore attivo a Pescia tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo. Questi, membro di una importante dinastia discultori e mercanti di marmi, frequentò, a partire dal 1688, la prestigiosa Accademia fiorentina dove ebbe modo di conoscere e collaborare con gli artisti più famosi e apprezzati del momento. Nel 1698, assieme ai suoi aiuti, eseguiva, su commissione del musico Giovanni Francesco Grossi, l'altare maggiore della cattedrale nel quale, di sua mano, scolpisce i due graziosi angioletti ai lati della mensa. Risalgono allo stesso anno anche le due "sculture" collocate nella sagrestia dei Cappellani le quali, in mancanza di riscontri documentali, continuano ad essere riferite a maestranze interne all'ambiente artistico dello scultore carrarese. Al momento non conosciamo il nome degli aiuti di Andrea ma l'artefice che interviene a modellare il lavabo in marmo, donato alla Cattedrale dal Canonico Antonio Benigni, denota una elevata maestria sia nel trattamento delle superfici, elegantemente levigate, che nell'impostazione classica della figura. L'angioletto ripropone specularmente le stesse movenze di quello posto sotto la mensa a sinistra dell'altare maggiore d ove il putto cariatide, con un serto fiorito tra le mani, sorregge il peso del robusto piano d'appoggio sostituito, in questo caso, con una vasca a forma di conchiglia dai non celati richiami ai modi del Foggini. Le affinità iconografiche tra ledue sculture appaiono sconcertanti e se un'analisi stilistica resta, al momento, difficile per il mediocre stato di conservazione del lavabo, possiamo tuttavia sottolineare alcuni elementi che potrebbero reclamare una diretta partecizione di Andrea Vaccà nell'esecuzione del malinconico volto dal mento marcato e dei due cherubini ai lati del rubinetto, soluzione analoga a quella riproposta successivamente nell'acquasantiera scolpita per la chiesa di San Matteo a Pisa ed a lui attribuita da Roberto Paolo Ciardi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900037085
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1974
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sulla base - BENIGNITATE DONAVIT/ ANNO 1698 - a solchi - latino
  • STEMMI in alto sopra la valva superiore della conchiglia - gentilizio - Stemma - Benigni - al delfino guizzante in palo coronato e attraversato dalla sbarra, iltutt o abbassato sotto la stella a sei punte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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