monumento funebre,
post 1521 - ante 1543
Sinibaldi Raffaello Detto Raffaello Da Montelupo (1505 Ca./ 1566-1567)
1505 ca./ 1566-1567
Pier Francesco Detto Pierino Da Vinci (1530 Ca./ 1553)
1530 ca./ 1553
Sarcofago impostato su basamento con lapide e poggiante su mensole a volute con ghirlande. Sul coperchio scultura raffigurante BaldassarreTurini in posizione semidistesa. AI lati, seduti su basamento, geni con vaso fiammeggiante. Al centro del dossale, dietro la figura, stemma vescovile
- OGGETTO monumento funebre
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ATTRIBUZIONI
Sinibaldi Raffaello Detto Raffaello Da Montelupo (1505 Ca./ 1566-1567)
Pier Francesco Detto Pierino Da Vinci (1530 Ca./ 1553)
- LOCALIZZAZIONE Pescia (PT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Monsignor Baldassarre Turini ricoprì, come ricorda la lapide commemorativa, la carica di chierico di Camera di Leone X e quella di datario dello stesso pontefice fin dall'aprile del 1518. Favoriti dalla casa medicea i Turini condensarono nelle loro mani un solido potere politico ed economico che li portò rapidamente a divenire una delle famiglie più autorevoli della Valdinievole. Nel 1519, su richiesta di Monsignor Baldassarre, papa Leone X elevava la pieve di Pescia a Propositura nullius direttamente soggetta alla Santa Sede affidando, per giunta, il giuspatronato laicale al casato dei Turini e dei Cecchi loro parenti. La personalità volitiva e la raffinata cultura di Baldassarre Turini continuarono ad essere apprezzate e stimate anche durante il pontificato di Clemente VII che lo elesse suo segretario per diventare poi chierico di Camera con papa Paolo III Farnese. Quest'ultimo lo inviò a Napoli come Nunzio apostolico ad incontrare l'imperatore Carlo V per condurlo a Roma. Morì nel 1543 dopo aver percorso una considerevole carriera ecclesiastica, lastricata di ruoli importanti e prestigiose amicizie. Amante dell'arte e mecenate, fu esecutore testamentario di Raffaello Sanzio del quale aveva acquistato il famoso dipinto, oggi conservato a Palazzo Pitti, raffigurante la Madonna del Baldacchino per porlo sull'altare della cappella familiare nella cattedrale di Pescia. In questa cappella trovò posto il monumento funebre fatto scolpire a Raffaello Sinibaldi, figlio di Baccio da Montelupo, dallo stesso Monsignore. Su indicazione del Vasari sappiamo che anche Pierino da Vinci, altro allievo di Michelangelo, intervenne sul monumento dietro commissione degli eredi di Baldassarre Turini. L'incoerenza stilistica e la disarmonia compositiva generarono sconcerto negli antichi storiografi che, spesso preferirono sorvolare sull'argomento. Lo stesso Innocenzo Ansaldi, erudito e pittore, profondo conoscitore dell'opera vasariana preferisce condensare l'attenzione sulla "soda architettura" di Giuliano di Baccio d'Agnolo e tacere sul mausoleo mentre il Baldasseroni cita Raffaello da Montelupo quale esecutore dell'opera. La scarsa fortuna critica originò illazioni e facezie sia sul presunto pudore dei due geni laterali come sulla postura attribuita alla figura del Turini offuscandone il simbolismo concettuale e il valore artistico
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900037037-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1974
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI sul sarcofago - D(EO) O(PTIMO) M(AXIMO) - a solchi - latino
- STEMMI al centro del dossale - gentilizio - Stemma - Turini Baldassarre - al cane levriero rampante
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0