altare maggiore di Vaccà Andrea (sec. XVII)

altare maggiore, 1698 - 1698

Altare impostato su quattro scalini in marmo bianco con ampia pedata.Mensa sostenuta da paliotto marmoreo decorato con traforo centrale e due putti cariatidi. Cherubini in marmo ornano sostegni laterali della mensa. Dossale costituito da due gradini con terminali a volute

  • OGGETTO altare maggiore
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura/ intarsio
  • ATTRIBUZIONI Vaccà Andrea (notizie 1688-1745)
  • LOCALIZZAZIONE Pescia (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Giovanni Ricci fu il primo proposto pesciatino a mettere in evidenza la necessità di un rinnovamento della chiesa di Santa Maria Assunta che a metà Seicento non sembrava più idonea al ruolo di propositura. Alla sua morte, avvenuta nel gennaio del 1646, egli lasciò una cospicua eredità al Capitolo vincolandola all'erezione del proprio sepolcro e all'ampliamento e rinnovo della zona absidale. Così, dopo aver esaminato alcuni progetti e diverse perplessità, presero avvio i lavori di riassetto architettonico che finirono con il cedimento strutturale del 1671. Prese consistenza, a questo punto, l'idea di rielaborare l'intero spazio adeguandolo alle nuove esigenze liturgiche controriformate. Con la fine del XVII secolo il nuovo assetto architettonico appare concluso restando da definire soltanto alcuni arredi decorativi. Alle ingenti spese affrontate dal Capitolo e dalla Propositura per la nuova costruzione contribuirono anche i cittadini benestanti che intervennero a finanziare arredi e suppellettili. Così nel 1698, Andrea Vaccà, assieme ai suoi aiuti, eseguiva l'altare maggiore su commissione del famoso cantante Giovanni Francesco Grossi, soprannominato Siface. Come per gli altri lavori eseguiti nelle diverse chiese pesciatine Innocenzo Ansaldi non fornisce il nome di battesimo dell'artista carrarese che verrà precisato successivamente da Giuseppe Ansaldi il quale, correttamente, riconoscerà in Andrea Vaccà lo scultore attivo a Pescia tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento. L'incertezza dimostrata da Innocenzo Ansaldi va forse inquadrata in una sua difficoltà ad estrapolare dal contesto familiare dei Vaccà il nominativo certo di chi intervenne sull'altare della Cattedrale. Infatti furono diversi i componenti della stessa famiglia contemporaneamente attivi tanto che rappresentarono nel contesto artistico toscano una vera e propria dinastia di influenti scultori e mercanti di marmi. Più sicuro appare invece sugli elementi direttamente riferibili alla sua mano come i due putti cariatidi posti a sostegno della mensa. In effetti le due figure sembrano differire dai restanti elementi scolpiti non solo nel trattamento delle superfici elegantemente levigate ma anche nelle aggraziate e malinconiche forme. Ed è nella classica compostezza e nell'insistita minuzia dei particolari usata nella definizione dei capelli e delle corone di fiori poste sul capo dei putti dove, come scrive Roberto Paolo Ciardi, ravvisandovi influenze filtrate dal genovese Filippo Parodi, "trasforma il marmo in materia alabastrina" che lo stile di Andrea Vaccà appare inequivocabilmente riconoscibile
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900037030
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • ISCRIZIONI su cartiglio sul retro dell'altare - JOANNES FRANCISCUS GROSSI/ QUI VOCE ET ADMIRABILI CANENDI ARTE PAREHABUIT NEMINEM/ IN THEATRIS/ UT PLURES FACERET PIETATIS SUAE IMITATORES/IN TEMP LIS/ ARAM HANC MAIOREM OLIM A NOBILI POSCHOR FAMILIA EXCITATA(T)/IN HANC AMPLIORE(M) FORMAM/ ET VENUSTATI ECCLESIAE RESTAURATAE OPTIMECONGRUENTEM/ A PRIMO LAPIDE ESTRUENDAM MANDAVIT/ R(---) O(---) SEBASTIANOCINELLI TANT E PIE MENTIS EXECUTORI FIDISSIMO/ ANNO MDCIIC - lettere capitali - a solchi - latino
  • STEMMI ai lati della mensa - gentilizio - Stemma - Grossi Giovanni Francesco - 2 - alle due fasce la prima portante tre stelle a sei punte, la seconda una conchiglia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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