San Luca patrono dei pittori

dipinto, ca 1630 - ca 1635

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 98 cm
    Larghezza: 76.5 cm
  • ATTRIBUZIONI Dandini Cesare (1596/ 1657)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Palatina e Appartamenti Reali
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO piazza de' Pitti, 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non è menzionata dalle fonti antiche. La sua provenienza, oltre che dal cartellino sul retro ci è confermata dai documenti di estrazione dal convento in occasione della soppressione napoleonica nel 1810, allorché la tavola, incamerata dallo Stato, passò all'Accademia di Belle Arti: "Un quadro ottagonale in tela alto braccia 1 e 12 soldi largo braccia 1 e 1/ 4 rappresenta S. Luca" ( Archivio Accademia di Belle Arti, filza "Processi Verbali della Commissione di Arti e Scienze del 1810" fasc. Abbozzi delle note dei quadri tolti ai monasteri soppressi, n. 33 ). In questa occasione fu immagazzinato in un deposito appositamente stabilito dalla Commissione nel Convento di S. Marco ( cfr. Inventario di S. Marco,1810-13, n. 463, p. 52 ). Dopo il 1813 tornò in Accademia dove rimase in locali non visibili al pubblico ( non è infatti menzionato nelle Guide successive dell'Accademia ); il 15 marzo 1853 passò nella Galleria degli Uffizi ( cfr. Suppl.Inv. 1825, Vol. II, n. 2709 ) e fu collocato nei Magazzini di Palazzo Vecchio. Figura sempre agli Uffizi negli inventari del 1880 ( n. 277-II cat. ) e del 1890 ( n. 5526 ). E' poi passato attraverso vari depositi delle Gallerie Fiorentine fino ad approdare nel 1970 nel Magazzino del Soffittone di Palazzo Pitti, dove attualmente si trova. Inizialmente era inventariato come "scuola fiorentina" nel 1966 fu proposta una attribuzione a Cesare Dandini, sul confronto con particolari di teste e di panneggi con altre opere tarde di questo artista come la "Pentecoste" di Sovigliana, da parte di Carlo Del Bravo ( 1966, pp. 138-140 ). Accettata poi tale attribuzione da E. Borea nel Catalogo della mostra "Caravaggio ed i caraveggeschi" ( 1970, n. 64, p. 97). Sandro Bellesi nella recente monografia sull'artista conferma l'attribuzione datando il dipinto alla prima metà degli anni Trenta. Lo studioso ritiene probabile che il dipinto facesse parte di una serie dei quattro evangelisti: l'ipotesi sarebbe confermata dalla presenza nelle Gallerie Fiorentine di un dipinto con dimensioni e formato analoghi e con la medesima provenienza, raffigurante San Giovanni Evangelista opera di Vincenzo Dandini
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900034928
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 5526
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2007
  • ISCRIZIONI retro, su cartellino - n. 16 estratto dal Convento di S. Girolamo di Firenze 196 - corsivo - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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