ciborio di Pettini Giuliano, Brunetti Santi detto Poetino (sec. XVII)

ciborio,

Struttura a tempietto con pianta a croce greca, con tre edicole sul fronte dei bracci visibili; ciascuna edicola presenta due colonne di marmo sormontate da timpano ricurvo. Copertura a cupola con alto tamburo e lanterna con crocetta apicale. Fra le edicole sono inserite nicchie per statuette di santi. Sullo sportello l'immagine a sbalzo dell'Immacolata

  • OGGETTO ciborio
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo
    legno, intaglio
    marmo/ scultura
    rame/ sbalzo/ doratura
  • ATTRIBUZIONI Pettini Giuliano (notizie Dal 1637/ 1658)
    Brunetti Santi Detto Poetino (1604/ 1670 Ca)
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Maria delle Grazie detta del Letto
  • INDIRIZZO p.zza S. Lorenzo, Pistoia (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Apprezzato dagli storici locali, a partire dal Dondori, come uno dei pezzi d'arredo più importanti della chiesa, il ciborio è stato correttamente datato e attribuito al legnaiolo Santi Brunetti e all'orafo Giuliano Pettini già dal Beani, che aveva potuto consultare le Memorie del canonico Forteguerri. Inoltre, in occasione della mostra del 1980 sull'attività artistica a Pistoia fra XVI e XVII secolo (Pistoia: una città nello stato mediceo, 1980), M. P. Mannini ha pubblicato parzialmente la copia del Contratto del Ciborio del 1945 (Archivio di Stato di Pistoia, Spedali Riuniti, 215) e ha studiato l'oggetto nell'ambito dell'oreficeria pistoiese sia di produzione locale che d'importazione. Sulla fase di allogagione ed elaborazione del progetto il Forteguerri riferisce di aver promosso presso le monache l'iniziativa, di avere esaminato diversi disegni progettuali, e di avere assegnato al maestro Santi Brunetti quello selezionato perché lo traducesse in modello ligneo. Tale modello fu poi posto sull'altare, dove rimase per circa un mese in modo che se ne potesse giudicare l'effetto visivo, quindi fu consegnato all'orafo Pettini per essere rivestito di lamine d'argento, in base ad un accordo che il Forteguerri data all'8 marzo 1642. Per valutare l'iniziativa del Forteguerri è da ricordare che nel 1630 era stato realizzato il ciborio in argento per la basilica della Madonna dell'Umiltà, al quale stilisticamente esso si richiama, pur nella maggiore espansione e articolazione delle forme. Nel 1645 fu stipulato un nuovo contratto, pubblicato dalla Mannini, poiché i tempi previsti per la consegna (entro l'anno 1643) non erano stati rispettati. Come osservava C. Danti (scheda OA, 1975) si tratta di un'"opera elegante e raffinata, di gusto classicistico" che trova in ambito fiorentino modelli di raffronto, ad esempio nel ciborio di G.B. Caccini nell chiesa di Santo Spirito. Poiché uno dei due angioletti che ornavano il timpano e uno dei due santi nelle nicchie sono stati rubati, rispettivamente, nel 1975 e nel 1976, le altre due statuette a tutto tondo sono state rimosse per essere custodite in luogo più sicuro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900020833
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1975
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2002
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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