disegno architettonico, Pianta con l’indicazione delle parti da demolire e quelle da ricostruirsi della basilica di San Vitale di Ravenna di Anonimo italiano (XIX)

disegno architettonico, 1861/12/19 - 1861/12/19

Disegno a inchiostro di china nero, penna rossa, matita gialla e acquerelli su carta velina. Pianta con l’indicazione delle parti da demolire e quelle da ricostruirsi della basilica di San Vitale di Ravenna. Sezione sulla linea spezzata C-D-E-F. Piano di esecuzione per rafforzare e ridurre allo stato originario l'abside e alcune parti adiacenti e per sostituire un coro di marmo al presente coro di legno. Scala 1:50. Tav. III

  • OGGETTO disegno architettonico
  • MATERIA E TECNICA carta velina
    acquerellatura
    INCHIOSTRO DI CHINA
    matita gialla
    penna rossa
  • MISURE Misura del bene culturale 08iccd_modi_9971517518561: 300x450 mm
  • CLASSIFICAZIONE OGGETTI/ OGGETTI ARTISTICI
  • ATTRIBUZIONI Anonimo Italiano (xix-xx)
  • LOCALIZZAZIONE Ravenna (RA)
  • INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La basilica di San Vitale sorge su un sacello del V secolo dedicato all’omonimo martire; la sua costruzione iniziò nel 525 d.C. per volontà del vescovo Ecclesio e grazie al contributo del banchiere Giuliano Argentario. Dopo 20 anni di costruzione, la basilica fu consacrata nel 547 dal vescovo Massimiano. La struttura in laterizio presenta un impianto ottagonale su due livelli, di cui quello superiore racchiude la cupola, sorretta da 8 grandi pilastri. All'interno, un arco trionfale introduce al presbiterio, punto focale della decorazione a mosaico. Tra il IX e il X secolo l'ordine benedettino, che qui si stabilì fino al XVIII secolo, costruì il proprio convento nell'area attorno a San Vitale, addossando vari edifici alle pareti e alla facciata. Nel XIX secolo, ciò che rimaneva del programma decorativo originario era il mosaico presbiteriale, mentre il rivestimento delle pareti dell'ordine inferiore era quasi del tutto andato perduto. Filippo Lanciani, ingegnere del Genio Civile attivo a Ravenna nella seconda metà del XIX secolo, si occupò della sistemazione dell'area absidale, del ripristino del rivestimento marmoreo dei piloni e delle pareti perimetrali della basilica. Tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 furono oggetto di restauro le capriate lignee del tetto e vennero eliminati i corpi di fabbrica che circondavano il perimetro della basilica, integrandone le lacune, interventi testimoniati da alcuni disegni conservati presso l’Archivio disegni della Soprintendenza. Tra il 1898 il 1904 Corrado Ricci, nuovo direttore della Soprintendenza ai Monumenti di Ravenna, coadiuvato da alcuni tecnici dell’Opificio delle Pietre Dure, si occupò della ricostruzione delle tarsie del tratto inferiore dell’abside di San Vitale. Sempre negli stessi anni si occupò anche della sistemazione del pronao, della torre scalaria, della demolizione di alcune cappelle e della Sacrestia oltre che alla realizzazione delle finestre con infissi in legno. Importanti furono anche i lavori di abbassamento del pavimento, condotti prima da Giuseppe Gerola poi da Renato Bartoccini. Gli scavi portarono alla scoperta di porzioni superstiti del pavimento musivo del VI secolo, che vennero ricomposte e ricollocate
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 08-ICCD_MODI_9971517518561
  • NUMERO D'INVENTARIO ADS RA 10814
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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