stampa fotomeccanica, Progetto di sistemazione di palestra maschile negli spazi del convento della chiesa di Sant'Agostino di Rimini di Anonimo italiano (XIX-XX)
stampa fotomeccanica
XIX-XX
Anonimo Italiano (xix-xx)
XIX-XX
Gruppo di 5 eliografie (una con aggiunte a matite colorate) con progetto di costruzione e sistemazione da vari punti di vista di una palestra maschile per l'O.N.O. negli spazi del convento della chiesa di Sant'Agostino di Rimini. Scala 1:100 e 1:200
- OGGETTO stampa fotomeccanica
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MATERIA E TECNICA
carta eliografica
eliografia
matite colorate
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MISURE
Misura del bene culturale 08iccd_modi_3100441837561: 400x315 mm
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CLASSIFICAZIONE
OGGETTI/ OGGETTI ARTISTICI
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ATTRIBUZIONI
Anonimo Italiano (xix-xx)
- LOCALIZZAZIONE Ravenna (RA)
- INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La costruzione della chiesa di Sant’Agostino, collocata nel centro di Rimini, risale alla fine del Duecento. Essa fu dedicata a San Giovanni Evangelista, tuttavia, poiché furono gli Eremitani di sant’Agostino a gestirla, quest’ultimo è il nome che fu aggiunto alla chiesa e con il quale è conosciuta. L’impianto gotico dell’edificio nel tempo subì diversi interventi che la arricchirono di cappelle e opere d’arte, nonché stravolgimenti stilistici tra Sei e Settecento che conferirono un aspetto barocco a buona parte dell’interno. A seguito del terremoto che nel 1308 colpì la città furono avviati i cantieri per la decorazione ad affresco della chiesa, affidati alla bottega di Giovanni da Rimini e dei suoi fratelli, Giuliano e Zangolo, considerati i fondatori della “scuola riminese del Trecento” e fondamentali prosecutori dello stile pittorico giottesco. Gli affreschi si collocano nella parete di fondo del presbiterio, con un Cristo in trono fra i santi Giovanni Battista ed Evangelista, una Madonna in trono col Bambino e, sulle pareti laterali, su due registri, le storie delle vite dei santi Agostino e Giovanni Evangelista. Ai maestri riminesi sono attribuiti anche il grande Crocifisso su tavola e l’affresco del Giudizio Universale, oggi collocati nel Museo della città di Rimini. Tra il XVI e il XVIII secolo ulteriori lavori di rifacimento e restauri alterarono l’impianto originale, in particolare le pareti con gli affreschi, che furono imbiancate. Dopo i sismi del 1875 e del 1916 furono attuati i più importanti interventi di restauro che permisero, in particolare dopo il secondo terremoto, di riscoprire e portare alla luce gli affreschi trecenteschi, proseguendo nei decenni seguenti una fiorente fase di studi e valorizzazione, che ancora oggi avanza con recenti scoperte di nuove porzioni di affreschi. Il nucleo grafico catalogato consta di una cinquantina di disegni architettonici realizzati tra la fine del XVIII e la prima metà del XIX secolo, nel periodo di restauro e lavori di consolidamento del monumento. Ai disegni si aggiungono alcune copie eliografiche, alcune delle quali ritoccate a mano per evidenziare varianti di progetti
- TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 08-ICCD_MODI_3100441837561
- NUMERO D'INVENTARIO ADS RA 10998, ADS RA 10999, ADS RA 11000, ADS RA 11001, ADS RA 11002
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0