disegno architettonico, Particolare dei cardini del cancello del Battistero degli Ariani di Ravenna di Anonimo italiano (XIX-XX)

disegno architettonico, XIX-XX

Disegno a matita su carta lucida. Particolare dei cardini del cancello del Battistero degli Ariani di Ravenna

  • OGGETTO disegno architettonico
  • MATERIA E TECNICA CARTA
    a matita
  • MISURE Misura del bene culturale 08iccd_modi_1711461611661: 245X650 mm
  • CLASSIFICAZIONE OGGETTI/ OGGETTI ARTISTICI
  • ATTRIBUZIONI Anonimo Italiano (xix-xx): disegnatore
  • LOCALIZZAZIONE Ravenna (RA)
  • INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Battistero degli Ariani fu costruito nel V secolo per volere del re ostrogoto Teodorico, in posizione adiacente all’antica Cattedrale degli Ariani, oggi Chiesa di Santo Spirito. Teodorico arricchì la città di Ravenna di edifici di culto, affermando il proprio dominio e proclamando l’arianesimo religione ufficiale di corte nel 493 d.C.; questa rimase tale fino al 540 d.C. quando cadde il dominio gotico. L’edificio si presenta come una costruzione in laterizi a pianta ottagonale, con il succedersi di absidiole nel registro inferiore e finestre ad arco in quello superiore. Il tiburio racchiude la cupola, unico elemento mosaicato. Probabilmente altri mosaici, marmi e stucchi delle zone inferiori sono andati perduti e rimossi nel corso dei secoli. La decorazione musiva si sviluppa su due registri circolari: su quello centrale è rappresentato il battesimo di Cristo immerso nel Giordano, accanto alla personificazione del fiume stesso e a San Giovanni Battista. Sul disco esterno si trovano gli Apostoli che, in corteo, omaggiano un trono gemmato, sormontato dalla Croce e dal drappo purpureo che scende dai suoi bracci. I primi interventi di restauro al Battistero risalgono già al V secolo, nel momento in cui si insediarono i monaci Basiliani e rivisitarono il complesso decorativo. Nell’VIII secolo poi, furono rimaneggiati il disco centrale e l’aspetto di alcuni Apostoli, in particolare Pietro e Paolo, verso una tendenza più analitica delle figure. Durante il XVII secolo inoltrato, per volere del Cardinale Rasponi, fu rialzato il pavimento, si aggiunsero decorazioni in stucco e pittura, provocando probabilmente la distruzione delle parti superstiti di mosaici parietali; le lacune furono integrate con interventi pittorici. A partire dal XIX secolo i progetti di restauro si fecero più significativi: negli anni ’30 fu riparato il tetto per sanare le infiltrazioni d’acqua, mentre dagli anni ’50 fu incaricato il mosaicista Felice Kibel di integrare e consolidare ampie porzioni della superficie musiva. Di questi interventi offrono chiara testimonianza le tavole storiche disegnate da Alessandro Azzaroni. Nel 1915 il Battistero passò sotto la proprietà statale e importanti interventi furono diretti da Giuseppe Gerola ed eseguiti da Giuseppe Zampiga tra il 1915 e il ‘18. Si puntò al ripristino del disegno architettonico originale, attraverso approfonditi scavi che consentirono il recupero di avanzi di mosaici, tessere sciolte e stucchi delle precedenti decorazioni parietali. Parallelamente si curò il ripristino delle finestre originali e il consolidamento della superficie musiva, rimuovendo le tinteggiature dei precedenti restauri e integrando le lacune perlopiù con pittura a finto mosaico. I bombardamenti della Seconda guerra mondiale causarono alcuni danni al Battistero degli Ariani, nonostante i provvedimenti preventivamente adottati: la caduta di alcune tessere musive, l’incrinatura della volta, danni agli infissi e all’abside. Diversi direttori dei lavori, tra cui Corrado Capezzuoli, si occuparono negli anni ’40 e ’50 del XX secolo di porre rimedio ai danneggiamenti bellici, isolando definitivamente la struttura del Battistero e attraverso altri interventi di consolidamento e restauro. Il nucleo grafico catalogato consta di circa ottanta disegni, più alcune eliografie, inerenti ai progetti di restauro e consolidamento dell’edificio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 08-ICCD_MODI_1711461611661
  • NUMERO D'INVENTARIO ADS RA 2965 bis
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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