Sacra famiglia con Sant'Elisabetta, San Giovannino e angeli

disegno

Il gruppo sacro è rappresentato all'interno di una stanza, la cui porzione di destra è occupata da un tendaggio. La Vergine, accovacciata, si sporge verso il Figlio, che poggia la gamba destra su una cesta. San Giuseppe, in secondo piano, assiste meditabondo alla scena, mentre sant'Elisabetta, anch'essa accovacciata, tiene fra le sue braccia san Giovannino, in adorazione. A corredo, due angeli, uno con le braccia incrociate, l'altro sorreggente una corona di fiori

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ matita nera/ pittura a tempera
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Nazionale di Bologna - Noviziato di S. Ignazio
  • LOCALIZZAZIONE Noviziato di S. Ignazio
  • INDIRIZZO Bologna, Via delle Belle Arti, 56, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Entrato a far parte delle collezioni della Pinacoteca Nazionale di Bologna nel 1971, il foglio in oggetto deriva dalla cosiddetta ‘Grande Sacra Famiglia di Francesco I’ di Raffaello, attualmente al Louvre. Realizzata dall'urbinate nel 1518, l'opera si inserisce all'interno di quel nucleo di dipinti - comprendente altresì il ‘Grande San Michele Arcangelo’ e la ‘Santa Margherita’, anch’essi conservati presso il museo parigino - espressamente commissionati da papa Leone X per essere inviati a Francesco I re di Francia, a celebrazione della neonata rete di alleanze fra papato, corte medicea e corona francese. Il dipinto, dunque, uscì subito dall’Italia; pertanto, non può costituire l’effettivo modello di partenza per il disegno conservato presso la Pinacoteca Nazionale. Di tale invenzione rimanevano però, nel nostro paese, alcuni disegni preparatori e un cartone, di cui attualmente si conservano due frammenti, uno a Bayonne e l'altro a Melbourne. È proprio a partire dal cartone che, con ogni probabilità, intorno al 1520 venne tratta una prima traduzione a stampa del prototipo raffaellesco, ad opera del veronese Gian Giacomo Caraglio. Se confrontato con l'originale pittorico, infatti, il bulino di Caraglio mostra piccole differenze, alcune delle quali, come ad esempio l'assenza della croce lignea di san Giovannino o l'intatta zazzera di capelli di san Giuseppe, sono rintracciabili proprio nei frammenti rimastici del cartone. A partire da tali considerazioni, il disegno della Pinacoteca, che mostra analoghe differenze rispetto al dipinto del Louvre, va dunque piuttosto inteso alla luce del rapporto derivativo con il bulino di Caraglio. Visto lo stile del foglio, possiamo pensare ad una sua probabile realizzazione nell'arco del XVII secolo. Quanto all'autore, invece, la qualità tutt'altro che sostenuta dell'opera rende, almeno per il momento, arduo avanzare una qualsivoglia ipotesi attributiva
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800693983
  • NUMERO D'INVENTARIO 6497
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Pinacoteca Nazionale di Bologna e Palazzo Pepoli Campogrande
  • ENTE SCHEDATORE Pinacoteca Nazionale di Bologna e Palazzo Pepoli Campogrande
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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