Bruslot a la fonde. brulotto alla fonda

stampa, ca 1690 - ca 1690

carta grande delle navi di Claude Randon

  • OGGETTO stampa
  • MATERIA E TECNICA carta/ stampa calcografica/ acquaforte su rame
    tela/ colla
  • MISURE Altezza: 1420 mm
    Larghezza: 2450 mm
  • ATTRIBUZIONI Randon Claude (1644/ 1704): incisore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Poggi
  • INDIRIZZO Via Zamboni 33, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le stanze dedicate alla Geografia e alla Nautica del Museo di Palazzo Poggi comprendono 22 carte murali da parete, circoscrivibili ai secoli d'oro della cartografia europea, in particolar modo olandese, il XVII ed il XVIII. Tra questi beni si conserva anche la carta grande delle navi, una produzione francese del XVII secolo, compiuta dall'incisore d'oltralpe Claude Randon (1644/ 1704).L'allestimento odierno ripropone la collezione della Camera della Geografia e della Nautica dell'antico Istituto delle Scienze, stanza creata nel 1724 grazie ad una donazione del marchese Marcantonio Collina Sbaraglia (1681/1744), nella quale confluirono carte geografiche, strumenti nautici e modelli in scala ridotta di vascelli e navigli (oggetti, in alcuni casi, già conservati presso l'istituto all'atto della fondazione nel 1711).Con l'avvento della Riforma napoleonica, nel 1802 i materiali vennero trasferiti all'Osservatorio astronomico della Specola, facente parte dello stesso complesso architettonico dove aveva sede l'istituto, Palazzo Poggi.In seguito, nel 1896, l'intera raccolta dedicata alla Geografia e alla Nautica, venne spostata ai Musei Civici di Bologna, dove rimase nascosta nei depositi, sino alla sistemazione nel 1937, presso il Rettorato dell'Università.Dal 2000, anno di apertura del museo, le carte sono ritornate alla loro sede originaria, a Palazzo Poggi.La carta risulta registrata negli inventari dell'istituto del 1744 e del 1776, viene citata inoltre nell’inventario del Gabinetto Astronomico del 1843, redatto da G. Ceschi.Si può ipotizzare un uso didattico del bene, suffragato dalle precise descrizioni dei modelli e dal ricco apparato didascalico delle sezioni, cui però non è disgiunto un alto valore decorativo, in particolare nelle vedute, che rivelano una notevole padronanza tecnica ed abilità artistica dell’autore.Henri Sbonski de Passebon (1637/ 1705), capitano di galera della marina francese e progettista navale, fu l’ideatore e il committente della serie di modelli di navigli, incisa da Claude Randon e edita a Marsiglia da Laurent Bremond attorno al 1690.I nomi delle tre personalità citate sono presenti su tutte le 12 singole incisioni.I brulotti avevano una portata di 150/200 tonnellate circa ed erano a tre ponti. Il fondo era riempito di sabbia, il primo ponte di polvere in una quantità circa di 20.000 libbre, il secondo ponte era riempito da circa 600 bombe a fuoco e gaggie. Il fuoco veniva innescato tramite un canale, la cosidetta camicia di fuoco, che consentiva la conduzione delle fiamme alle polveri. Il brulotto è stato spesso lanciato in fiamme contro squadre nemiche, che potevano mal manovrare in acque ristrette. In alcuni casi è stato usato in acque libere, con lo scopo di creare confusione lungo la linea di battaglia del nemico. Di regola venivano utilizzate come brulotti vecchi e navi che avessero come principale requisito la stabilità. Ciò in modo da non fallire il bersaglio anche quando, ormai preda delle fiamme, venivano, in prossimità del nemico, abbandonate dall’equipaggio dopo aver bloccato il timone
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800691808-6
  • NUMERO D'INVENTARIO MPPCG019
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2023
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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