Calco al vero a colori della poltrona sotto il portico della cupola del Battistero Neoniano di Ravenna

disegno architettonico,

Il foglio reca al centro un disegno dipinto a tempera rappresentante una poltrona posta sotto al portico della cupola del Battistero Neoniano di Ravenna

  • OGGETTO disegno architettonico
  • MATERIA E TECNICA carta velina/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Zampiga, Giuseppe (1860-1934)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Monastero benedettino di San Vitale (ex)
  • INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno, realizzato da Giuseppe Zampiga, è un calco eseguito dal vero a colori che rappresenta una poltrona nella decorazione musiva della cupola del Battistero Neoniano. Il foglio è stato probabilmente prodotto nell’ambito degli interventi sulle tessere effettuati fra il 1899 e il 1906 da Alessandro Azzaroni e Giuseppe Zampiga, sotto la direzione di Corrado Ricci della Soprintendenza per i Monumenti. Tali restauri seguivano una serie di interventi sui mosaici succedutisi dal XVI ai primi anni del XX secolo. Per il dettaglio degli interventi si veda Novara Ranaldi 2013, qui si indicano i principali. Nel 1566 vennero realizzati i primi restauri dei mosaici, per ordine dell’arcivescovo di Ravenna Giulio Feltre della Rovere. Tra il 1571 e il 1573 gli ornamenti delle cappelle vennero ricoperti di intonaco e si persero i mosaici che ricoprivano le vele degli otto grandi archi. Dal 1785 al 1793 il priore Giulio Francesco Varneri fece restaurare la superficie musiva. Dal 1854 al 1872 il restauratore romano Felice Kibel, diretto dall’ingegnere Filippo Lanciani, intervenne sui mosaici eliminando i restauri pittorici settecenteschi di Pietro Brandolini e integrando un pezzo di mosaico caduto per inavvertenza di un operaio nel giugno del 1856. Fra il 1887 e il 1890 i mosaici vennero ancora restaurati da Ildebrando Kibel e Carlo Novelli, sotto la responsabilità del Corpo Reale del Genio Civile. Nel 1898 l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze pose mano al restauro delle tessere, che erano state distaccate per ordine di Lanciani nel 1878, in previsione dei lavori di elevazione dell’edificio
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800690353
  • NUMERO D'INVENTARIO ADS RA 7793
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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