Le maschere. natura morta con maschere di carnevale

dipinto,

Dipinto a olio su tela con cornice scanalata e dipinta

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Spada Giorgio (1927/ 1999)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo del Monte di Pietà
  • INDIRIZZO Corso Giuseppe Garibaldi, 45, Forlì (FC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela di Giorgio Spada (Ravenna, 1927- Forlì, 1999) è stata donata dagli eredi del pittore alla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì nel 2002, come ringraziamento per il supporto offerto dall'Ente bancario nell'organizzazione della mostra postuma dedicata all'artista, che si tenne quell'anno presso Palazzo Albertini a Forlì. Figlio d'arte, sua madre era infatti la pittrice Gianna Nardi Spada, Giorgio Spada si avvicinò all'arte nella primavera del 1944, quando ebbe modo di conoscere e frequentare l'artista forlivese Maceo Casadei presso la Sisa, la tenuta nei pressi di Forlì nella quale sorgeva Villa Beltramelli, che offrì loro rifugio in quanto sfollati durante la seconda guerra mondiale. Perfezionò poi la propria formazione seguendo i corsi dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, inserendosi nell'ambiente artistico romagnolo verso la fine degli anni Quaranta e l'inizio dei Cinquanta, con una produzione di cartoncini e tavole di faesite che, se da un lato ancora risentiva della forte l’influenza di Casadei, dall'altro, già dimostrava la volontà di affrancarsi e trovare una via espressiva del tutto personale. Già negli anni Cinquanta l'artista infatti spiazzava gli osservatori alternando concrete nature morte, marine descrittive e ritratti realistici a paesaggi palustri resi con un linguaggio già tendente all'informale, arrivando poi a misurarsi nel 1966, su suggerimento del critico d’arte Marcello Azzolini, con la tecnica del collage, i cui meccanismi di scomposizione e reinterpretazione della realtà influenzeranno tutta la sua produzione successiva. Nel 1984, anno di realizzazione del dipinto in esame, il romagnolo compì un fondamentale viaggio a Venezia, città che aveva già visitato diverse volte in precedenza, ma di cui solo in quell'occasione comprese fino in fondo il potere di suggestione che esercitava su di lui. Per la città lagunare il pittore nutriva infatti la stessa fascinazione che aveva provato fin dagli esordi per il tema della palude, soggetto che rimase centrale del suo dipingere per quasi tutti gli anni Sessanta: nelle atmosfere lagunari ritrovava lo stesso senso di coesistenza tra decadenza e rinascita e il vivido concretizzarsi del trascorrere del tempo, che traspariva da ogni muro sbrecciato, da ogni legno consunto e da ogni pietra erosa dall'acqua. I costumi e le maschere del carnevale veneziano, raffigurati in una serie di dipinti tra le strade della città o sugli scaffali dei negozi, apparivano a Spada fantasmi di un lontano passato e spesso venivano accostati alle figure evanescenti dei passanti riflesse nelle vetrine dei negozi, in un suggestivo dialogo e sovrapposizione tra presente e passato
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800690262
  • NUMERO D'INVENTARIO 0200X007
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ISCRIZIONI recto, angolo in basso a destra - G. Spada - corsivo - a matita -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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