La madre. Scena di interno con madre e figlio

dipinto

Dipinto a olio su tela, conservato in cornice di legno scolpito, intagliato e decorato in superficie con foglia dorata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Lega Silvestro (1826/ 1895)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo del Monte di Pietà
  • INDIRIZZO Corso Giuseppe Garibaldi, 45, Forlì (FC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE All'interno di una stanza elegantemente arredata, una figura femminile in piedi, grande al vero, è raffigurata mentre dipana la lana servendosi di un arcolaio e si volge verso il figlio che è intento a scarabocchiare dei fogli su una sedia, utilizzata a mo' di banco. L'opera, intitolata in origine "La madre", appartiene all'attività matura di Silvestro Lega (Modigliana, 1826- Firenze, 1895), essendo stata realizzata tra la primavera e l'estate del 1884, durante il cosiddetto "periodo di Bellariva". Essa dimostra tutta l'abilità dell'artista romagnolo nel mettere a nudo, attraverso la poetica dei piccoli gesti di vita familiare, il mondo interiore dei suoi personaggi. L'austerità e l'imponenza dell'elegante figura femminile si scioglie infatti nella dolcezza e nella semplicità con cui essa si volge silenziosa verso il figlio, osservandolo con tenera indulgenza mentre questi non si accorge di star pestando l'abito materno. Il pittore costruisce il brano di intimità domestica con tocchi minuti e abbreviati, intessuti di luce e racchiusi in dolci profili che definiscono le forme per tenuissimi trapassi luminosi. La donna ritratta è Adele Mazzarelli, cognata del pittore, con il figlio Antonio di soli tre anni. Lega li aveva già raffigurati in altre opere vicine a questa per sentimento e cronologia: "Maternità" (1881-82), "Il sonno dell'innocenza" (1882) e "Madre e figlio in giardino" (1882-83). Nonostante la raffinatezza dell'ambientazione e la delicatezza del sentimento rappresentato, l'opera non ebbe un successo immediato: fu esposta infatti alla mostra della Reale Accademia di Milano nel settembre del 1884, dove rimase però invenduta, forse anche per l'alto prezzo richiesto (3000 lire). Diego Martelli propose quindi l'acquisto della tela a Ferdinando Martini, incaricato dal ministro della Pubblica Istruzione, Michele Coppino, di segnalare opere per la neonata Galleria d'Arte Moderna di Roma, ma senza successo: il tono di pacato naturalismo, di gusto dichiaratamente europeo, che connota il dipinto non sembrò infatti adatto a rappresentare la cultura dell'Italia umbertina. Nonostante la bella recensione che Telemaco Signorini scrisse dell'opera su "Il Fieramosca" del 27 dicembre 1884, il quadro rimase senza un acquirente fino al luglio del 1886, quando, con il nuovo titolo "Una madre", fu venduto all'Esposizione di Belle Arti di Livorno, entrando così nel circuito del collezionismo privato e passando dalla raccolta del violoncellista Ottavio de Piccolellis a quella dei conti Della Gherardesca, fino al suo recente ingresso nelle Collezioni d'Arte della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì (2007)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800690212
  • NUMERO D'INVENTARIO 02007021
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • ISCRIZIONI in basso a sinistra - S. Lega - corsivo - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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