piatto da pompa, opera isolata - produzione di Deruta (primo quarto sec. XVI)
piatto da pompa
ca 1500 - ca 1525
Piatto da pompa con grande cavetto e ampia tesa. Piede con ampio cercine trapezoidale
- OGGETTO piatto da pompa
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MATERIA E TECNICA
maiolica/ lustro
maiolica/ pittura
- AMBITO CULTURALE Produzione Di Deruta
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Ravenna
- LOCALIZZAZIONE Monastero benedettino di San Vitale (ex)
- INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il piatto presenta una decorazione differente nel cavo e nella tesa. Nel cavetto troviamo il busto di un guerriero con la testa di profilo, accompagnato da fiori e motivi vari. La tesa, invece, mostra un ornato floreale e vegetale a foglia d’acanto. Il rovescio è verniciato e reca, nel piede, la scritta (posteriore) “GIROLAMO/ RIARIO/ MARITO DI CATTERINA/ SFORZA”. La decorazione si presenta rifinita a lustro metallico. Questo piatto si colloca perfettamente all’interno della produzione cinquecentesca di piatti derutesi che presentano la raffigurazione di profili femminili o di condottieri, della quale si possono trovare altri pezzi anche all’interno della collezione del Museo Nazionale di Ravenna. Alla base di questa raffigurazione del “guerriero” stanno fonti iconografiche comuni alla produzione dell’istoriato cinquecentesco; ad esempio il famoso “Taccuino” di disegni attribuito a Jacopo Ripanda, potè fornire stimoli per l’elaborazione dei profili dei guerrieri. D’altro canto, per fermarsi alla raffigurazione del busto di un uomo armato, il tipo può avere anche attinto alle giovanili invenzioni grafiche di Leonardo da Vinci, documentate, per esempio, da un disegno ancora ispirato al Verrocchio (A. E. Poham e P. Pouncey, Italian drawings in the departement of prints and drawings in the British Museum. The fourteenth and fiftteenth cernturies, London, 1950, numero 96, figura 88) sottoposte poi ad un processo di reinterpretazione tendente ad una divulgazione dell’immagine, fino a giungere ad esiti come quelli del piatto in questione. Nonostante le iscrizioni più tarde presenti sul verso del piatto, il profilo non intende proporre la fisionomia di personaggi storicamente determinati. Anche se meno frequenti delle “belle”, i “guerrieri” ne conservano i caratteri formali: si trovano esempi anche in altri pezzi (B. Rackham, Islamic pottery and italian maiolica, London, 1959, numero 346 / Museo Nazionale di Firenze. Palazzo del Bargello. Catalogo delle Maioliche a cura di G. Conti, Firenze, 1971, numero 568). Tra le caratteristiche di questa produzione derutese troviamo la spiccata sensibilità per la forma, di cui va sottolineato il meditato rapporto fra tesa e parte centrale, che si allontana raramente da schemi prestabiliti, e la cura attenta ai particolari strutturali, come la leggera cordatura che ridefinisce l’orlo. L’unione tra il riflesso dorato del lustro, che conferisce un tono di staticità e di raffinatezza, e la quiete profondità dell’azzurro, concorrono ad arricchire la tenue tavolozza della rappresentazione. La nitida esaltazione della linea, a scapito del modellato e della prospettiva, orientano questo tipo di produzione verso valori decorativi che interpretano perfettamente un’ispirazione prevalentemente “gentile” e non “eroica”. La maggior componente strutturale di queste opere sembra essere, quindi, un fermo equilibrio tra la solidità della forma e l’ornamentazione, ispirata ai più pacati e composti aspetti del Rinascimento. I grandi piatti cinquecenteschi di Deruta sono prodotti già in origine non per un uso pratico ma per essere appesi in bella vista. Alla sua origine sta l’incontro tra la produzione coloristica ispano-moresca, e l’iconografia rinascimentale, prevalentemente ispirata alla pittura umbra, con modelli derivati ad esempio dal Perugino e dal Pinturicchio. I ceramisti derutesi possedevano un ricco repertorio di cartoni, e molte raffigurazioni vennero adattate e ripetute, talvolta in maniera piuttosto conservatrice; ma il risultato appare quasi sempre coerente con l’alta qualità decorativa di questo tipo di produzione. (Riferimenti BIB: 00000152, 00000182)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800687733
- NUMERO D'INVENTARIO Museo Nazionale di Ravenna RCE 1852
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale di Ravenna
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Ravenna Ferrara Forli'-Cesena e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 1974
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2013
2015
- ISCRIZIONI nel verso, nel piede, al centro - Girolamo/ Riario/ marito di Catterina/ Sforza - capitale - a pennarello - italiano
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
scheda catalografica (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0