San Francesco di Sales adora il Sacro Cuore di Gesù

dipinto, ca 1651 - ca 1700

Dipinto ad olio su tela, con il supporto di una fodera, ad un telaio fornito di biette per l'espansione. Il telaio è alloggiato entro cornice a cassetta moderna con battuta verniciata e doppia fascia modanata e dorata a foglia. La composizione piuttosto semplice mostra la mezza figura di San Francesco in abito religioso, con stola e mozzetta nera bordata di rosso e stola con ricami floreali. Il Santo è rapito dall'osservazione di una luce ultraterrena, mentre attorno a se degli angioletti gli porgono il pastorale, un libro e l'emblema del Sacro Cuore di Gesù, con fiamme sulla sommità

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Francese
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Ambito Romano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo della Residenza della Cassa dei Risparmi di Forlì
  • INDIRIZZO Corso della Repubblica, 12, Forlì (FC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'iconografia di San Francesco di Sales (1567-1622), per ragioni legate alla sua predicazione a Ginevra ed all'immediato seguito raccoltosi tra i suoi devoti, trova un grande numero di esempi non solamente in Francia, ma anche in ambito piemontese, lombardo ed emiliano, cui sono da aggiungersi le rappresentazioni precedenti alla canonizzazione del 1665, con Francesco in abiti vescovili o con mozzetta nera da vescovo coadiutore, poi agevolmente riproposta nell'iconorafia successiva, in modi non differenti da altre figure il cui culto sarebbe stato promosso e diffuso dal Concilio nella generale trasformazione delle immagini devozionali. La tela in esame, per le dimensioni, per la luce che promana dal volto del Vescovo, potrebbe avere tuttavia avuto collocazione presso un altare, ed essere stata dipinta dalla fine del settimo decennio del secolo XVII. Non sono evidenti gli elementi stilistici facilmente riconducibili ad una definita matrice francese, tenendo peraltro come idonea altresì ad un contesto piemontese l’apposizione in francese del termine 'AMOVR' sul Cuore di Cristo, attributo canonico del Santo. Elementi di raffinata conduzione pittorica degli elementi del vestiario del Santo, facilmente apprezzabili nei cascami lievemente plissettati della camicia bianca, non si discostano del resto molto dalla tecnica di artisti emiliani come Elisabetta Sirani, che raffigurò il Santo già nel 1663, o di Benedetto Gennari. Del resto il fatto che già nella prima metà del secolo si fosse come costituita una riconoscibilità fisionomica ed iconografica per Francesco, in analogia con quanto avvenuto per San Carlo Borromeo, sembra anzi rendere ancora più complesso il difficoltoso tema della datazione approssimativa del dipinto, dove permangono elementi propri della ritrattistica curiale romana assai più precoce, nell’età di Ottavio Leoni
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800686841
  • NUMERO D'INVENTARIO 98019715
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2021
  • ISCRIZIONI sul retro del telaio in basso a destra - 000596 - a stampa - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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