Among the Cumberland Mountains - Mist Clearing Off (Tra i monti del Cumberland - la nebbia si dirada). Mucche, montoni e capre al pascolo in montagna
dipinto,
Cooper Thomas Sidney (maniera)
1803/ 1902
Dipinto ad olio su tela su telaio ligneo con biette per l'espansione. Il telaio si trova alloggiato all’interno di una cornice a cassetta in legno, con complessa serie di modanature dorate a foglia e cornicetta interna in tela bianca. Sul prato di una cresta collinare, davanti ad un fondale in declivio, gruppi di armenti (bovini, capre e montoni) si riposa placidamente. Sullo sfondo, parzialmente nascoste dalla nebbia, si staglia il profilo di alcune montagne
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Cooper Thomas Sidney (maniera)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Copia Da Thomas Sidney Cooper
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo della Residenza della Cassa dei Risparmi di Forlì
- INDIRIZZO Corso della Repubblica, 12, Forlì (FC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La felice composizione paesaggistica riproduce un perfetto e maturo esemplare della naturale evoluzione del genere bucolico seicentesco. Tale cultura, inaugurata già in età barocca da artisti come Phillip Peter Roos ed elaborata soprattutto dagli artisti dell'Europa settentrionale perseguendo un interesse naturalistico di attitudine quasi etologico, giunge presto ad emancipare l'animale dalla presenza umana o di contesti narrativi di tipo mitologico o anche storico. Thomas Sidney Cooper fu il più grande interprete del XIX secolo di questa duratura tradizione figurativa nel Regno Unito. Nacque all'inizio del secolo a Canterbury e dopo esordi da autodidatta la sua formazione avvenne nel continente, facendo base a Bruxelles come collaboratore del pittore Eugene Verboeckhoven, sull'esempio dei pittori 'animalisti' soprattutto olandesi del '600, come Aelbert Cuyp e Adriaen van de Velde. Segue al rientro in Inghilterra una lunghissima carriera di successo e di presenza costante nelle esposizioni della Royal Academy, di cui fu membro per praticamente tutta la vita, esponendo alle rassegne annuali ben 266 dipinti, più di ogni altro accademico prima e dopo di lui. Il dipinto della Cassa dei Risparmi di Forlì non raggiunge l'estrema perizia tecnica dell'artista di Canterbury, che in ragione del proprio successo vanta un numero altissimo di imitatori, ma è piuttosto l'opera di un attento epigono. L'opera riprodotta è del resto piuttosto celebre, essendo una delle sei tele di Cooper conservate a Millbank, tra le massime espressioni dell'arte britannica alla Tate Gallery (inv. N00436), di dimensioni identiche alla presente replica (59,7×88,9×2 cm), era stata selezionata dall'artista per l'esposizione alla mostra della Royal Accademy del 1847 e in seguito acquistata dal collezionista Robert Vernon, dalla quale pervenne alle raccolte della Tate. Cooper aveva visitato i monti del Cumberland dieci anni prima, nel 1837. Egli stesso nella propria biografia artistica ricorda come la fascinazione per la natura selvaggia e brulla raccontata dal dipinto e riportata con minore tensione nella copia forlivese si mantenesse vivida fonte di ispirazione a quasi 10 anni di distanza. Il traduttore all'opera nel dipinto in oggetto non replica l'estrema complessità della nebbia radunata in evanescenti macchie biancastre, e intona l'ambiente ad una luce più bassa e bruna
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800686832
- NUMERO D'INVENTARIO MS000510
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 2021
- ISCRIZIONI sul retro della cornice, in basso a sinistra - CASSA DEI RISPARMI/ di FORLI'/ INV./ N. (a stampa)/ MS000510 (pennarello) - a stampa/ a impressione - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0