Under the Shadow. scultura lignea realizzata tramite il recupero di vecchi imballaggi o cassette

assemblaggio, ca 2001 - ca 2001

Un piccolo parallelepipedo composto da tre cassette di recupero di uguali dimensioni e sovrapposti. I legni deteriorati, invecchiati, fragili, logori e segnati da svariate vicissitudini hanno dunque dato forma a «Under the Shadow»: sui materiali di scarto assemblati, non più utili ed esclusi dalla realtà produttiva, Carroll ha steso una patina monocroma di color avorio, un colore che garantisce omogeneità e genera una dominante sufficientemente uniforme, appena contraddetta dal supporto ligneo, che emerge con le sue cicatrici e le trame delle esistenze precedenti

  • OGGETTO assemblaggio
  • MATERIA E TECNICA tecnica mista
  • AMBITO CULTURALE Minimalismo
  • ATTRIBUZIONI Lawrence Carroll (melbourne, 1954): artista contemporaneo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE GALLERIE ESTENSI
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Musei
  • INDIRIZZO Largo Porta Sant’Agostino, 337 - 41121 MODENA, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Scriveva Giuseppe Panza di Biumo che Lawrence «esplora il mondo invisibile della coscienza, l’attimo insostituibile e irripetibile dell’esistere. La metafora di quello che vediamo, prima che il reale diventi reale» (Giuseppe Panza, Memorie di un collezionista, Jaca Book, 2006). Si riferiva a opere come «Under the Shadow», opere che hanno portato l’artista a diventare un protagonista sulla scena artistica internazionale, una delle voci più originali nel campo della pratica della pittura e dei suoi sconfinamenti. Intorno alla metà degli anni Ottanta Carroll cominciò a realizzare una serie di piccole opere dipinte, quasi delle «scatole pittoriche» che associavano alla bidimensionalità della pittura la tridimensionalità dell’oggetto. Da quel momento l’artista iniziò a esplorare la pittura come un «corpo» e non più come una superficie. Da quel momento l’arte di Carroll diventò una ricerca sulle relazioni tra pittura e scultura e sulla possibilità di oltrepassare l’estetica post-minimalista assumendo valori emozionali. «Under the Shadow» è una delle quattro opere che Lawrence Carroll ha eseguito per la Camera della Fama nel Palazzo Ducale di Sassuolo: opere che, dopo aver fatto parte della Collezione Panza di Biumo, il 22 settembre del 2005, con atto di donazione, divennero proprietà dello Stato. È un’opera di piccole dimensioni, composta da tre piccole cassette costruite con materiali di recupero. I materiali scelti dall’artista sono il frutto di un’operazione di archeologia del presente, un recupero di scarti della contemporaneità. Sono le strutture costruite con tali materiali riscattati dall’oblio che permettono a Carroll di elaborare una nuova dimensione poetica. Su queste strutture si cala poi la pellicola della pittura: colori prevalentemente chiari come bianchi, grigi, gialli, colori intesi come macchie. I colori smunti, pallidi, sbiaditi e tristi emergono sulle superfici dell’opera come forme della povertà. Gli accostamenti inusuali di materiali adespoti e privi di immediato carisma estetico diventano metafora della sua sensibilità interiore. La fattura grossolana delle tre cassette di recupero assume una nuova funzione nella genesi ideativa dell’opera che, nel riscatto del restauro, evoca la lentezza del gesto che sutura e che ripara e che rimanda ad una dimensione dilatata e profondamente umana del tempo. Questo piccolo parallelepipedo plebeo, consunto e sciupato, perde quindi ogni precedente connotato di riferimento con la materia originaria per portare alla luce la secolare verità dell’Arte. I legni deteriorati, invecchiati, fragili, logori e segnati da svariate vicissitudini hanno dunque dato forma a «Under the Shadow»: sui materiali di scarto assemblati, Carroll ha steso una patina quasi monocroma, un colore che garantisce omogeneità e genera una dominante sufficientemente uniforme, appena contraddetta dal supporto ligneo, che emerge con le sue cicatrici e le trame delle esistenze precedenti. Tra assemblage ed environmental, l’opera esprime un sentimento del vissuto che origina dai suoi materiali costitutivi e un concetto della storia/tempo che rientra pienamente negli orizzonti estetici dell’artista. Gli eventi cromatici, le suggestioni che si materializzano nella dimensione minuscola dell’opera assumono così una duplice connotazione: la ricerca di una realtà sentimentale e immaginativa, onirica e sognata che procede parallelamente alla determinazione razionale di chi calcola l’impatto visivo dell’opera in questo intervento site specific realizzato a Sassuolo. Ed è senz’altro un intervento irriverente, composito, articolato, ibrido, bizzarro e meticcio, soprattutto se lo si rapporta al rigore minimalista con cui gli altri artisti hanno pensato alle opere di Monochromatic Light. Acquisendo il concetto di «impuro», le materie di Carroll trovano sempre più la loro ragion d’essere nelle inedite strutture sintattico/estetiche cui danno forma, nella riappropriazione del reale. Forma e superficie si organizzano in un impeto espressivo che rimanda ai rituali della composizione lirica, a materiali fisicamente portatori di una loro capacità evocativa che, nell’amalgama, si trasformano in significanti aperti a molteplici significati. L’opera, nella sua concentrazione di materiali e processi pittorici, si trasforma così in elemento concettualmente ricco di riferimenti: la sua consistenza vissuta indica come Carroll voglia avviare un percorso che rimediti una tradizione e leghi le esperienze di artisti che da Burri rimandano a Robert Rauschenberg. Grazie al perfetto dialogo col materiale costitutivo dell’opera, in cui è essenziale il processo di trasformazione e rigenerazione, con tutte le possibili metafore connesse, l’opera diventa espressione della capacità di tradurre, sfruttando la forza originaria della materia, il senso del meditare e l’energia dello spirito che la manipola. È scultura e pittura costruita sulle cicatrici della realtà, costruzione libera dall’obbligo dei generi e delle etichette e, contemporaneamente, concreta e viva emanazione dell’arte figurativa dell’autore, frutto di un «pensiero forte» e di un’operazione essenziale, rigorosa, e, al tempo stesso, spiazzante
  • TIPOLOGIA SCHEDA opere/oggetti d'arte contemporanea
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800676941
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario R.C.G.E. n. 17840
  • ENTE SCHEDATORE Palazzo Ducale di Sassuolo - Gallerie Estensi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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