Family. struttura composta da 11 parallelepipedi lignei

assemblaggio, ca 2001 - ca 2001

Un possente e alto parallelepipedo composto da undici cassette di recupero di uguali dimensioni e sovrapposti. I legni deteriorati, invecchiati, fragili, logori e segnati da svariate vicissitudini hanno dunque dato forma a «Family»: sui materiali di scarto assemblati, non più utili né commerciabili nella realtà quotidiana, Carroll ha steso una patina monocroma del suo prediletto color avorio, un colore che garantisce omogeneità e genera una dominante sufficientemente uniforme, appena contraddetta dal supporto ligneo, che emerge con le sue cicatrici e le trame delle esistenze precedenti

  • OGGETTO assemblaggio
  • MATERIA E TECNICA tecnica mista, struttura composta da 11 parallelepipedi lignei
  • AMBITO CULTURALE Minimalismo
  • ATTRIBUZIONI Lawrence Carroll (melbourne, 1954): artista contemporaneo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie Estensi/Palazzo Ducale di Sassuolo
  • LOCALIZZAZIONE GALLERIE ESTENSI
  • INDIRIZZO Largo Porta Sant’Agostino, 337 - 41121 MODENA, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE «Family», insieme a «Thank you», «Going home» e «Under the Shadow», è una delle quattro opere che Lawrence Carroll ha eseguito per la Camera della Fama nel Palazzo Ducale di Sassuolo: opere che, dopo aver fatto parte della Collezione Panza di Biumo, il 22 settembre del 2005, con atto di donazione, divennero proprietà dello Stato. Lawrence Carroll è oggi una figura di riferimento sulla scena artistica internazionale, una delle voci più originali nel campo della pratica della pittura e dei suoi sconfinamenti. Intorno alla metà degli anni Ottanta Carroll cominciò a realizzare una serie di piccole opere dipinte, quasi delle «scatole pittoriche», che associavano alla bidimensionalità della pittura la tridimensionalità dell’oggetto. Contemporaneamente realizzava strutture tridimensionali di maggiore dimensione, strutture materiche, tattili, sensuali, che si presentavano come vere e proprie sculture. Come avviene per “Family”, i materiali scelti per tali costruzioni sono il frutto di un’operazione di archeologia del presente, un recupero di scarti della contemporaneità, come legni di vecchi imballaggi o cassette. Sono le strutture costruite con tali materiali riscattati dall’oblio che permettono a Carroll di elaborare una nuova dimensione poetica. Su queste strutture si cala poi la pellicola della pittura, intesa dall’artista come un «corpo» e non più come una semplice superficie coprente. E «Family» appare appunto la precisa espressione di tale svolta poetica: è un possente parallelepipedo - composto da undici elementi lignei di uguali dimensioni e sovrapposti - in cui gli accostamenti inusuali di materiali adespoti e privi di immediato carisma estetico diventano metafora della sensibilità interiore dell’artista. La fattura grossolana delle undici cassette di recupero assume una nuova funzione nella genesi ideativa dell’artista che, nel riscatto del restauro, evoca la lentezza del gesto che sutura e che ripara e che rimanda ad una dimensione dilatata e profondamente umana del tempo. Questo possente parallelepipedo plebeo, consunto e sciupato, perde quindi ogni precedente connotato di riferimento alla materia originaria per portare alla luce la secolare verità dell’Arte. Emerge evidente la ricerca dell’artista di relazioni e confronti tra pittura e scultura e la scelta di oltrepassare l’estetica post-minimalista: Carroll reintroduce la soggettività, assumendo originali valori emozionali. I legni deteriorati, invecchiati, fragili, logori e segnati da svariate vicissitudini hanno dunque dato forma a «Family»: sui materiali di scarto assemblati, non più utili né commerciabili nella realtà quotidiana, Carroll ha steso una patina monocroma del suo prediletto color avorio, un colore che garantisce omogeneità e genera una dominante sufficientemente uniforme, appena contraddetta dal supporto ligneo, che emerge con le sue cicatrici e le trame delle esistenze precedenti. Tra assemblage ed environmental, l’opera esprime un sentimento del vissuto che origina dai suoi materiali costitutivi e un concetto della storia/tempo che rientra pienamente negli orizzonti estetici dell’artista. Gli eventi cromatici, le suggestioni che si materializzano nella dimensione di «Family» assumono così una duplice connotazione: la ricerca di una realtà sentimentale e immaginativa, entità onirica e sognata, procede parallelamente alla determinazione razionale di chi calcola l’impatto visivo dell’opera in questo intervento site specific realizzato a Sassuolo. Ed è senz’altro un intervento irriverente, composito, articolato, ibrido, bizzarro e meticcio, soprattutto se lo si rapporta al rigore minimalista con cui gli altri artisti hanno pensato alle opere di Monochromatic Light. Oltrepassando il discorso estetico del concetto di «impuro», le materie di Carroll trovano sempre più la loro ragion d’essere nelle inedite strutture sintattico/estetiche cui danno forma, nella riappropriazione del reale. Forma e superficie si organizzano in un impeto espressivo che rimanda ai rituali della composizione lirica, a materiali fisicamente portatori di una loro capacità evocativa che, nell’amalgama, si trasformano in significanti aperti a molteplici significati. L’opera, nella sua concentrazione di materiali e processi pittorici, si trasforma così in elemento concettualmente ricco di riferimenti: la sua consistenza vissuta e fisicamente importante indica come Carroll voglia avviare un percorso che rimediti una tradizione e leghi le esperienze di artisti che da Burri rimandano a Robert Rauschenberg. Grazie al perfetto dialogo col materiale costitutivo dell’opera, in cui è essenziale il processo di trasformazione e rigenerazione, con tutte le possibili metafore connesse, «Family» non è assemblaggio e non è installazione: l’opera appare piuttosto espressione della capacità di tradurre, sfruttando la forza originaria della materia, il senso del meditare e l’energia dello spirito che la manipola. È scultura e pittura costruita sulle cicatrici della realtà, costruzione libera dall’obbligo dei generi e delle etichette estetiche e, contemporaneamente, concreta e viva emanazione dell’arte figurativa dell’autore, in un processo talvolta tormentato, talvolta fluido, altre volte incandescente e magmatico ma sicuramente frutto di un «pensiero forte» e di un’operazione essenziale, rigorosa, e, al tempo stesso, spiazzante
  • TIPOLOGIA SCHEDA opere/oggetti d'arte contemporanea
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800676940
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario R.C.G.E. n. 17839
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Sassuolo - Gallerie Estensi
  • ENTE SCHEDATORE Palazzo Ducale di Sassuolo - Gallerie Estensi
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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