La gratitudine (La Riconoscenza). La gratitudine (La Riconoscenza)
scultura
ca 1847 - ca 1851
Cappelli Giovanni (modena, 1814 - 1885) (attribuito)
Modena, 1814 - 1885
Statua in marmo quasi al naturale che rappresenta una giovane inginocchiata con la mano sul petto, e l'altra distesa (detta mano è oggi priva delle dita)
- OGGETTO scultura
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MATERIA E TECNICA
MARMO DI CARRARA
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MISURE
Altezza: 108 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Emiliano
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ATTRIBUZIONI
Cappelli Giovanni (modena, 1814 - 1885) (attribuito): scultore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
- LOCALIZZAZIONE Gallerie Estensi
- INDIRIZZO Largo Porta Sant’Agostino, 337 - 41121 MODENA tel. 0594395727 - fax 059230196 pec: mbac-ga-esten@mailcert.beniculturali.it ga-esten@beniculturali.it, Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il bozzetto de La Gratitudine, opera «da farsi in marmo per commissione di S. A. R. Francesco V», da parte del giovane scultore Giovanni Cappelli fu esposto a Modena nella mostra Triennale di Belle Arti del 1847. Il suo bozzetto fu recensito da Antonio Peretti in Esposizione di Belle Arti in Modena- L’autunno del 1847 (Lettera all’egregia e colta signora Angiolina Toschi-Fumagalli) in «Il mondo illustrato, Giornale universale», anno secondo, Torino, 1848, pp. 174-206. La scultura, realizzata negli anni appena successivi, nella sua versione definitiva, è oggi in deposito presso i Musei civici di Modena. L’opera di Giovanni Cappelli raffigura una donna inginocchiata dalla grazia adolescenziale. La tunica cadente le mette a nudo il seno mentre il braccio destro si muove in un tentativo pudico di coprire la nudità. Giovanni Cappelli indaga la naturalezza dei gesti ed elabora nel volto caratteri spirituali, devozionali e psicologici. Lo sguardo sereno della donna guarda con mitezza, come di chi ammira la bellezza del creato, come di chi è ancora assorto in preghiera. Sul volto aleggia un accenno di sorriso beato mentre l’acconciatura, con i capelli spartiti sulla fronte e raccolti in un nodo sulla nuca, è desunta dai modelli della tradizione classica appresi, appunto da Bartolini. Nasce così, nell’innocente giovane donna in preghiera, nei contorni della figura scolpita, sinuosi e morbidi, un confronto col «bello naturale» del maestro. L’autore realizza una scultura traboccante di lirismo, che impone, in ogni caso, un’ascrizione al narrativo-lirico o al drammatico lirico. Molti i suoi riferimenti a Lorenzo Bartolini, nel cui studio l’autore completò la sua formazione, e ad opere quali la Ninfa Arnina (1825) oppure la Fiducia in Dio (1834). Giovanni Cappelli cerca di parlare all’animo del soggetto e lo rende emotivamente vivo e, qui, supera i nessi del discepolato con Bartolini
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800676912
- NUMERO D'INVENTARIO R.C.G.E. n. 571
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA GALLERIA ESTENSE
- ENTE SCHEDATORE GALLERIA ESTENSE
- DATA DI COMPILAZIONE 2019
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0