Gesù crocifisso. Gesù crocifisso

dipinto olio su tela, ca 1639 - ca 1639

Dipinto con Cristo in croce di grandezza naturale T.a M. 2,61x1,74. Cornice antica di sag.a M. 0,31. Riportato al N. 157 nell'inv. Del 1866

  • OGGETTO dipinto olio su tela
  • MATERIA E TECNICA Olio su tela
  • AMBITO CULTURALE Ambito Bolognese-emiliano
  • ATTRIBUZIONI Reni Guido (attribuito): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense di Modena
  • LOCALIZZAZIONE Gallerie Estensi
  • INDIRIZZO Largo Porta Sant’Agostino, 337 - 41121 MODENA tel. 0594395727 - fax 059230196 pec: mbac-ga-esten@mailcert.beniculturali.it C.F. 94180300363 - C.U.U. 2JMD21, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Icona di enorme fortuna, il Cristo crocifisso, fu commissionato da Girolamo Resti per l’altare maggiore dell’oratorio della confraternita del Santissimo Sacramento, o delle Cinque Piaghe, presso la chiesa di Santo Stefano a Reggio Emilia. Il Malvasia (1678) riferisce che l'opera fu eseguita nel 1639, basandosi sull'iscrizione che sormontava l'altare, recentemente ricomparsa a seguito del restauro. Il ritrovamento del rogito stilato dal notaio reggiano Francesco Cignani (1 aprile 1637), in cui Gabriele Bussoli, un confratello di Resta, retrocede dal diritto di patronato dell'altare maggiore «avendo saputo che a spese di uno dei confratelli (Girolamo Resti) è stata dipinta da un egregio pittore una pala raffigurante il crocifisso al fine di porla sopra lo stesso altare maggiore», anticipa la data di esecuzione al 1637. Il Cristo di Guido Reni, in questa esecuzione, raggiunge un risultato di eccezionale qualità, anche rispetto al coevo soggetto della basilica di San Lorenzo in Lucina a Roma. La figura si staglia, quasi fosse illuminata da una misteriosa luce che spiove dall'alto e che non illumina altro che il corpo del messia, contro un cielo livido, in una spazialità senza tempo, in un luogo che è assenza di luogo, su un Golgota che assume la dimensione simbolica dell'intero universo. Reni qui ha fatto propria quella rigidità dello stile fiammingo quattrocentesco in una fissità e immobilità sovrannaturale, concentrandola in quel lembo di perizoma voltato in alto contro ogni legge di gravità, al fine di raffigurare l'immobilità del tutto, anche di quel velo, mentre il solo movimento avvertibile, con il suo potente richiamo, è nello sguardo del Cristo e nel suo dialogo: l’Eterno irrompe nella storia umana con la redenzione. Quando il 15 maggio del 1783 la Confraternita delle Cinque Piaghe fu soppressa, il Crocifisso di Guido Reni e la sua ancona in marmo nero, realizzata da Attilio Palmieri, insieme ad altre quaranta opere provenienti da chiese di Reggio Emilia, passarono fra le opere di proprietà estense. L'altare marmoreo del Palmieri nel 1788 fu donato dal duca di Modena, insieme agli arredi dell'oratorio del Santissimo Sacramento, all'altare e alla balaustra, al vescovo di Reggio Emilia Francesco Maria d'Este ed ai canonici affinché li collocassero nel Duomo. Dopo essere stato rimosso dall'altare in Santo Stefano, il dipinto fu trasferito nel Palazzo Ducale di Modena e collocato negli appartamenti ducali. Joseph Jérôme Le Français conte di Lalande, gran viaggiatore e colto assistente del matematico Clairaut nell’impresa di calcolare più accuratamente l’orbita della cometa nota come «di Halley», nel suo Voyage d’un françois en Italie, fait dans les années 1765 et 1766, lo descriveva come il più bel dipinto modenese. Bibliografia Cesare Della Palude, Descrizione de'quadri del Ducale Appartamento di Modena, Eredi di Bartolomeo Soliani, Modena, 1784, pp. 37-38 n. 25. Ferdinando Castellani Tarabini, Cenni storici e descrittivi intorno alle pitture della Reale Galleria Estense, Regio-Ducal Camera, Modena, 1854, p. 44 n. 149. Giuseppe Campori, Gli artisti italiani e stranieri negli Stati Estensi. Catalogo critico, (catalogo storico), Regio-Ducal Camera, Modena, 1855, p. 402. Adolfo Venturi, La R. Galleria Estense in Modena, (Ristampa anastatica: Panini, Modena 1989), Toschi, Modena, 1882, p. 335. Serafino Ricci, La R. Galleria Estense di Modena. Parte I. La Pinacoteca, Orlandini, Modena, 1925, pp. 109-112 n. 271, figg. 40-41 pp. 110-111. Emma Zocca, La reale Galleria Estense di Modena, Roma, 1933, pp. 11-12, fig. p. 51. Rodolfo Pallucchini, I dipinti della Galleria Estense di Modena, Cosmopolita, Roma, 1945, pp. 129-130 n. 282. Augusta Ghidiglia Quintavalle, La Galleria Estense di Modena, Istituto poligrafico dello Stato, Roma, 1967, p. 19, fig. p. 61. L'arte degli Estensi: la pittura del Seicento e del Settecento a Modena e Reggio: catalogo critico, Catalogo della mostra (Modena, Palazzo comunale, Palazzo dei Musei, Galleria e Museo Estense, Galleria civica, giugno-settembre 1986), Panini, Modena, 1986, pp. 93-94 n. 93. Mistero e Immagine. L'Eucarestia nell'arte dal XVI al XVIII secolo., Catalogo della mostra (Cento, Pinacoteca civica, 20 settembre – 23 novembre 1997), Electa, Milano, 1997, pp. 76-77
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800675955
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario R.C.G.E. n. 414
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA GALLERIA ESTENSE
  • ENTE SCHEDATORE GALLERIA ESTENSE
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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