Pietà. Pietà

dipinto tempera su tela, 1475 - 1495
Bonascia Bartolomeo (attribuito)
notizie dal 1468/ 1537

Dipinto a tempera. Antica cornice dorata di sag.aM.0,08. Sotto il N.50 dell'inventario del 1866. Provenienza Modena, oratorio dell'Ospedale della Morte (?); Modena, convento di San Vincenzo, 1786; Modena, soffitta del signor Pucci, ante 1838; Modena, Palazzo Ducale, 1838; Modena, Palazzo dei Musei, 1894 (inventariato in R.C.G.E. nel 1924)

  • OGGETTO dipinto tempera su tela
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a tempera
  • AMBITO CULTURALE Ambito Ferrarese
  • ATTRIBUZIONI Bonascia Bartolomeo (attribuito): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
  • LOCALIZZAZIONE Gallerie Estensi
  • INDIRIZZO largo Porta S. Agostino, 337, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1786 il Tiraboschi registrava la presenza del dipinto nell’atrio del refettorio della chiesa di San Vincenzo a Modena. Non si tratterebbe, comunque, del luogo per il quale esso era stato commissionato: l'ipotesi più accreditata (Baracchi, 1988) è che la tela fosse stata richiesta dalla Confraternita della Morte per l'oratorio annesso all'Ospedale, come attesterebbe il soggetto dell'opera, confacente ad una confraternita tra i cui scopi c'era quello dell'assistenza religiosa ai condannati a morte. Il dipinto era entrato a fare parte delle raccolte ducali nel 1838, dopo essere stato rinvenuto da Antonio Boccolari, curatore delle raccolte per Francesco IV, nella soffitta di un certo signor Pucci. Tra la pubblicazione del Tiraboschi e il reperimento del Boccolari erano intercorsi i disordini provocati dalla soppressione degli ordini monastici, decretata dal governo napoleonico nel 1796: questi eventi possono spiegare la scomparsa del dipinto dalla chiesa di San Vincenzo e la sua ricomparsa nella soffitta di una casa privata. L'iscrizione sul sarcofago riporta la firma dell'artista, che attesta, dunque, l'unica opera certa di Bonascia, ed era preceduta dalla data 1485, scomparsa in seguito al restauro condotto, nel 1932, da Mauro Pelliccioli. Risulta difficile pensare che la data sia stata asportata inavvertitamente perché, se autentica, ne sarebbe comunque rimasta traccia: si potrebbe, quindi, ipotizzare che ad apporre, postuma, la data, sia stato lo stesso Boccolari, il quale si sarebbe basato sulla data scritta in altra parte del complesso di cui la tela faceva parte, per esempio sulla cornice. La Pietà opera di uno straordinario maestro di tarsia, documenta, in terra emiliana, un seguace di alta qualità di Piero della Francesca
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800675930
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario R.C.G.E. n. 480
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA GALLERIA ESTENSE
  • ENTE SCHEDATORE GALLERIA ESTENSE
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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