Madonna col Bambino tra i santi Giorgio e Michele Arcangelo. Madonna col Bambino tra i santi Giorgio e Michele Arcangelo
dipinto olio su tavola
ca 1520 - ca 1520
Luteri Giovanni Detto Dosso Dossi (attribuito)
1490 ca./ 1542
Dipinto su tavola con rappresentazione di una Madonna col Bambino; in basso S. Giorgio in armatura con stendardo verde ornato di frangia d'oro; a sinistra S. Michele con la bilancia nella mano sinistra e la spada nella destra con cui infilza un demone posto sotto i suoi piedi. T. M. 194x1.71. Antica cornice dorata di sag.a M. 0.30. Nell'inventario del 1866 era sotto il N. 548
- OGGETTO dipinto olio su tavola
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura
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MISURE
Altezza: 238 cm
Larghezza: 177 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Ferrarese
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ATTRIBUZIONI
Luteri Giovanni Detto Dosso Dossi (attribuito): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense di Modena
- LOCALIZZAZIONE Gallerie Estensi
- INDIRIZZO largo Porta S. Agostino, 337, Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Notizie Storico Critiche L’opera era stata eseguita per la chiesa di Sant’Agostino a Modena intorno al 1520 (Concetto Nicosia, Sovrane Passioni, p. 310) e, secondo Adolfo Venturi, sin dal 1584 il duca Alfonso II d’Este la desiderò per arricchire la sua collezione di quadri, divisa tra il Castello Estense e il Palazzo dei Diamanti a Ferrara. Il desiderio del duca rimase irrealizzato poiché le potenti confraternite si rifiutavano di privarsi di opere che rischiavano di andare a finire per sempre nel ducato ferrarese. Dopo il trasferimento coatto del ducato estense a Modena, fu più facile, per Francesco I d’Este, ricostruire una raccolta d’arte con pale d’altare spostate dalle chiese cittadine: così, nel 1649, riuscì ad accaparrarsi sia la pala di Dosso Dossi sia la Madonna di San Giorgio di Correggio, custodita dai confratelli dell’oratorio di San Pietro Martire a Modena. All’origine la tavola di Dosso Dossi, nella sua collocazione in chiesa, risultava centinata. Dopo il trasferimento nel Palazzo Ducale a Modena era stata adattata al formato rettangolare, che meglio si prestava all’esposizione in una quadreria privata. La tavola è stata riportata all’aspetto originario nel corso del restauro eseguito tra il 1980 e il 1981, che ha messo in luce la straordinaria capacità di Dosso nel realizzare, in un dipinto sacro, una sintesi perfetta tra la pittura veneta e quella tosco-romana. Il disegno, la composizione e l’uso del colore, con particolare riferimento alle vesti e alle ali dell’Arcangelo Michele, così come gli effetti luministici sull’armatura di san Giorgio, mostrano, infatti, come l’artista guardasse da un lato agli esiti di Tiziano e dall’altro a quelli di Raffaello
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800675929
- NUMERO D'INVENTARIO 437
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA GALLERIA ESTENSE
- ENTE SCHEDATORE GALLERIA ESTENSE
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0