Sant'Antonio da Padova. Sant'Antonio da Padova

dipinto olio su tavola, 1484 - 1488

Dipinto su tavola raffigurante S. Antonio da Padova, alto m. 1,55 largo m. 0,80, opera di Cosmè Tura, con cornice in parte dorata, non antica e di poco pregio

  • OGGETTO dipinto olio su tavola
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • MISURE Profondità: 5 cm
    Altezza: 155 cm
    Larghezza: 80 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Ferrarese
  • ATTRIBUZIONI Tura Cosmè (attribuito): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
  • LOCALIZZAZIONE Galleria E$stense
  • INDIRIZZO Largo Porta Sant’Agostino, 337 - 41121 MODENA tel. 0594395727 - fax 059230196 pec: mbac-ga-esten@mailcert.beniculturali.it C.F. 94180300363 - C.U.U. 2JMD21, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo Adolfo Venturi (1882) il dipinto faceva parte di un polittico, di cui costituiva la parte centrale, e poteva corrispondere alla pala commissionata da Francesco Nasello nel 1484. La critica attuale, invece, identifica questa pittura con quella menzionata da Tura in una lettera scritta a Ercole I d’Este, nel 1490. Chiedeva allora l’artista di essere pagato per un sant’Antonio, dipinto alcuni anni prima per il vescovo di Andria, probabilmente per Nicolò di Gurone d’Este, nipote del duca, che ricopriva quella carica dal 1487. Prima di essere acquistata dallo stato per la Galleria Estense, nel 1906, la tavola era collocata nella Chiesa di San Nicolò a Ferrara (M. Toffanello, 2007, pp. 37-38) e lì si imponeva allo sguardo dei fedeli per la concezione monumentale e statuaria della figura umana e per la modernità della visione prospettica. Il pavimento a scacchiera in primo piano e l’arco, retto da due pilastri corinzi con pulvino, oltre il quale si apre un vasto panorama marino con orizzonte ribassato, ottengono l’effetto di rendere gigantesco il santo. La sua figura oltrepassa, perciò, i limiti della cornice architettonica per stagliarsi sullo sfondo del retrostante paesaggio, in cui alcune insenature appaiono dolcemente rischiarate dalla luce dorata del tramonto. L’opera mostra gli estremi sviluppi dell'arte di Cosmè Tura, un’arte segnata da un profondo ed originale espressionismo, in cui emergono lampi di invenzioni visionarie. L’immagine propone Sant’Antonio come un uomo di alta statura, dal volto emaciato, esasperato nei lineamenti, mentre le pieghe del suo saio sono sbalzate da un chiaroscuro incisivo, quasi fossero scolpite nella pietra. Si sottolinea che l’artista lavorò prevalentemente per gli Estensi, di cui fu pittore di corte, per oltre trent’anni. Quest’opera fu eseguita negli anni in cui il Tura, sostituito da Ercole de’ Roberti, continuava a esercitare con successo l’arte della pittura in una torretta delle mura cittadine. Tura fu artista fertile e poliedrico come dimostrano le sue molte opere, tra cui ritratti, disegni per arazzi, vasellame ed altro ancora. Per gli Estensi, in particolare per Borso, Tura realizzò numerosi lavori importanti, come la cappella per la delizia estense di Belriguardo; partecipò anche alla decorazione dello studiolo di Belfiore con la Primavera, oggi alla National Gallery di Londra
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800675925
  • NUMERO D'INVENTARIO 3510
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA GALLERIA ESTENSE
  • ENTE SCHEDATORE GALLERIA ESTENSE
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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