Diana
disegno
post 1535 - ca 1538
Disegno a penna e inchiostro bruno su carta bianca. Rappresenta una figura femminile in piedi, su un piedistallo, volta di profilo verso destra, in atto di incedere. Nella mano destra stringe un arco, sulle spalle porta una faretra piena di frecce, mentre la mano sinistra è sollevata sopra la testa e regge una cornucopia che pare terminare, in alto, con un cero
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta bianca/ acquerellatura
carta bianca/ inchiostro bruno
carta bianca/ penna
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ATTRIBUZIONI
Mazzola Francesco Detto Parmigianino (1503/ 1540): disegnatore
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Primaticcio Francesco
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale di Parma
- LOCALIZZAZIONE Palazzo della Pilotta
- INDIRIZZO Piazzale Pilotta 13 A, Parma (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno faceva parte della collezione di Stefano Sanvitale poi dei conti Luigi e Giovanni Sanvitale, acquistata su approvazione di Maria Luigia nel 1834 per l'Accademia di Belle Arti di Parma e ora nella Galleria Nazionale. La figura di Diana si erge su un piedistallo tondo, che induce a pensare ad una probabile derivazione da un bronzetto antico o d'epoca; d'altro canto il disegno potrebbe costituire un raro studio preparatorio per un candelabro, visto che la cornucopia è priva di fiori e frutti e non funge da simbolo di abbondanza ma sembra invece contenere un lume. L’attributo del lume potrebbe invece essere legato ad una rara rappresentazione del culto della dea come protettrice della luce diurna (Diana Lucina), secondo una tradizione italica, visto che la luna fu associata soltanto più tardi alla figura di Diana e spesso rappresentata come suo copricapo. Ricci nel catalogo della R. Galleria edito nel 1896 ne parla esplicitamente come di un bozzetto per una statuetta. L’osservazione viene poi ripresa da Quintavalle, anche se rimangono a questo proposito i dubbi legati alla produzione conosciuta di Parmigianino che non sviluppò mai, per quanto conosciamo e quanto lui stesso lasciò scritto, disegni o studi per piccoli oggetti decorativi. Lucia Fornari Schianchi, nel più recente studio legato alla mostra del 2003, propende perciò per una derivazione da un bronzetto antico, forse elaborata negli anni romani, anni ai quali sarebbe dunque da assegnare il disegno. L’ampia bibliografia circa questo foglio, a partire dalla pubblicazione di fine Ottocento di Corrado Ricci, per arrivare a Copertini e poi a Popham, assegna il disegno di Diana al Parmigianino, con riferimento a secondo periodo parmense. Di diverso parere Sylvie Béguin che, ritenendolo di mano del Primaticcio, lo lesse come studio preparatorio per la figura posta all'estrema destra dell'"Ercole e Onfale" del vestibolo della porta Dorata di Fountainebleau (1535-41 circa) (vedi il "Bollettino d'Arte", 1982, 16, p. 52), anche se si potrebbe piuttosto pensare a una stretta derivazione di Primaticcio da Parmigianino. Da questo foglio fu tratta l'incisione settecentesca tradotta da Benigno Bossi. Il foglio appare rilegato insieme allo "Studio di nudo" inv. 510/20, per il quale si veda la scheda corrispondente
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800636203
- NUMERO D'INVENTARIO 510-19
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0