incoronazione della Vergine
La scena è racchiusa in una centina disegnata a penna e inchiostro bruno. Entro semicerchi concentrici, il primo rivolto verso l’alto, gli altri verso il basso, si schierano numerose figure. In alto il primo cerchio è occupato da una folla di angeli che circondano la colomba dello Spirito che appare nella sommità della centina. Al centro della composizione la Madonna, seduta a sinistra, volta di tre quarti verso destra, viene incoronata da Cristo, seduto a destra, con un lungo bastone nella mano sinistra. Dietro queste due figure numerose testine di angeli tracciati solo a penna; ai lati nuvole e una folla di angeli perlopiù musicanti occupa l’intero secondo cerchio concentrico, rivolto verso il basso. In basso, a fungere da base alle due figure principali, un terzo semicerchio più piccolo ospita altre figure di angeli e puttini. Il disegno è condotto a penna e bistro con acquerellature dello stesso inchiostro
- OGGETTO disegno preparatorio
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MATERIA E TECNICA
carta bianca/ acquerellatura
carta bianca/ inchiostro bruno
carta bianca/ penna
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ATTRIBUZIONI
Mazzola Francesco Detto Parmigianino (1503/ 1540): disegnatore
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Zanguidi Jacopo Detto Il Bertoja
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale di Parma
- LOCALIZZAZIONE Palazzo della Pilotta
- INDIRIZZO Piazzale Pilotta 13 A, Parma (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel maggio 1531 Parmigianino, dopo aver ricevuto la commissione per due pale per la chiesa di Santa Maria della Steccata – dipinti che non realizzò mai – ricevette, sempre dalla Confraternita della Steccata, la commissione anche per la decorazione a fresco del catino absidale e di altre parti della volta. La vicenda è nota: il temporeggiare di Parmigianino a proposito di questa decorazione, della quale come è noto realizzò solo una parte, suscitò le ire dei committenti al punto che il pittore venne imprigionato e poi, fuggiasco a Castelmaggiore, morirà non molto tempo più tardi. Il disegno in esame è preparatorio per la decorazione del catino absidale, ovvero quella parte che non fu mai compiuta: in essa doveva trovare posto una grandiosa “Incoronazione della Vergine”. Un accordo ufficiale, non datato, dice che il pittore doveva “... pingere la nichia cioè ‘l cubo over volta de la dita chapela grande et farli como hanno prepose una inchoronatione et observando la meta del desegno qualo ano visto” (Dall’Acqua 1982, p. 137); a questo accordo seguì l’atto notarile ufficiale del 10 maggio 1531 (Ibid.). Il disegno in esame è stato ipoteticamente identificato da Popham (1971, I, pp. 23-24 e 174-175, n. 559) con il disegno preparatorio mostrato alla confraternita per l’approvazione, parere con il quale concorda Mary Vaccaro (in Béguin, Di Giampaolo, Vaccaro 2000, p. 83; cfr. tuttavia l’opinione di De Grazia 1984, pp. 166-168). La composizione appare simmetrica, prossima alle soluzioni adottate da Correggio nell’abside della vicina chiesa di San Giovanni Evangelista; altri riferimenti e omaggi al Correggio sono da cercare nell’atteggiamento delle due figure maggiori, nonché nella disposizione a semicerchi concentrici che ben si adatta alla superficie curva del catino absidale. Più tardi Parmigianino provò una soluzione differente, più dinamica, con la Madonna più in basso rispetto alla figura di Cristo e sollevata dagli angeli che invece, nello studio in esame, circondano le due figure ma non interagiscono con loro. Questo secondo studio, che comprende soltanto la parte sinistra della composizione ed è tratteggiato in modo meno compiuto, è conservato alla Royal Library di Windsor Castle (inv. 2185 r.: penna, inchiostro grigio, guazzo con lumi di biacca su carta azzurrina) ed è stato pubblicato da A. Ghidiglia Quintavalle (1981, n. LXXV). Il disegno in esame fu chiuso nell’attuale cornice, fermata con cinque sigilli in ceralacca, nel 1787; l’intera storia del foglio nonché gli studi in merito sono ampiamente riassunti da Diane de Grazia nel catalogo della mostra del 1984 e ripresi da Lucia Fornari Schianchi nel catalogo della mostra monografica del 2003 (scheda 2.3.94). Nella lunga vicenda che riguarda questo foglio due studiosi, prima Battisti e poi Quintavalle, ne misero in dubbio l’autografia preferendo un riferimento al Bertoja (per la facciata del Palazzo Comunale), mentre gli studi successivi sono tornati ad assegnare senza dubbio il foglio al Parmigianino collegandolo con l’impresa della Steccata
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800636202
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso della cornice, al centro, entro stemma - Disegno/ del Parmigianino per una/ tazza che doveva/ dipingere nella/ Steccata - grafia antica - a penna -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0