Orologio solare a dittico, realizzato interamente in avorio, composto da due placchette di forma quasi quadrata, collegate da cardini in ottone. L'orologio riporta tre differenti quadranti per il calcolo dei tracciati orari. La prima placchetta riporta in particolare sulla faccia esterna il quadrante circolare di un orologio equinoziale, con evidenza delle ore antimeridiane (dalle 4 alle 12) e di quelle pomeridiane (dalla 1 alle 8). Il fianco interno della stessa placchetta mostra invece il tracciato delle ore vespertine, dalle 14 alle 24. Al centro del quadrante è uno gnomone, mentre nella parte alta è inciso un semicerchio raggiato. Il terzo quadrante, posto sul fianco interno della seconda placchetta, prevede una depressione circolare tra due decorazioni a riquadri, corrispondente alla bussola, sotto alla quale sono le ore "all'italiana" (dalle 9 alle 23). Entro il vano circolare la bussola, priva di ago, si trova un foglietto di carta miniato con i quattro punti cardinali: S[eptentrio]; M[eridies]; O[ccidens]; O[riens]

  • OGGETTO orologio solare
  • MATERIA E TECNICA avorio/ incisione
    avorio/ pittura
    carta/ pittura
    Ottone
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italia Settentrionale
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Manifattura Germania Meridionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Ravenna
  • LOCALIZZAZIONE Monastero benedettino di San Vitale (ex)
  • INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo orologio solare a dittico, realizzato in avorio con tre diversi quadranti incisi e colorati, datato al 1531, è entrato a fare parte delle collezioni del Museo Nazionale di Ravenna come dono effettuato dallo scultore ravennate Enrico Pazzi (1818-1899), tra i maggiori promotori per la costituenda istituzione museale ravennate, in un primo momento denominata “Museo civico bizantino”, in cui sarebbero confluite, a partire dal 1885, le ricche collezioni di avori di proprietà del monastero classense. L’orologio solare, donato dal Pazzi entro il 1895, unisce alcune caratteristiche rudimentali, connesse alle piccole dimensioni dell’oggetto, particolarità nelle iscrizioni incise (le stanghette dei numeri romani sono realizzate con un tratto simile piuttosto ad una ‘X’), ad una procedura tecnica comprendente l’uso di punzoni, indice di una realizzazione da parte di un officina specializzata. La probabile area di produzione si attesta, a parere del dott. Tullio Tomba (si veda la sua scheda nr. 156 in MARTINI 1993 p. 106, unitamente alla bibliografia specifica per gli strumenti di misurazione, ibid p.167), escludendo il più sofisticato centro di Venezia, tra l’Italia settentrionale e la Germania meridionale
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635609
  • NUMERO D'INVENTARIO Museo Nazionale di Ravenna RCE 1082
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • ISCRIZIONI sul fianco esterno della prima placchetta, attorno al quadrante dell'orologio equinoziale - IIII/ V/ VI/ VII/ VIII/ IX/ X/ XI/ XII/ XIII/ I/ II/ III/ IIII/ V/ VI/ VII/ VIII - a incisione -
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA scheda catalografica (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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