Maria Beatrice Anna d'Austria d'Este

scultura,

Busto in gesso raffigurante Maria Beatrice Anna d'Austria d'Este. Il capo è coronato da un diadema con orlo di perle e al centro il motivo del sole radiante, mentre la chioma è raccolta in un'elegantissima crocchia sulla nuca; vestita con abito di gala, dal corpetto pieghettato sul seno e le amplissime maniche, lascia scoperta la morbida curva delle spalle

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA GESSO
  • AMBITO CULTURALE Ambito Modenese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Musei
  • INDIRIZZO largo Porta S. Agostino, 337, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si ritiene di poter confermare la tradizionale identificazione del personaggio nella principessa Maria Beatrice Anna d'Austria d'Este (1824-1906), ultimogenita del duca di Modena Francesco IV e di Maria Beatrice Vittoria di Savoia. Si sposò in Modena il 6 febbraio 1847 con Juan Carlos di Borbone Braganza, Infante di Spagna e pretendente a quel trono. Maria Beatrice Anna condusse un'esistenza infelice a Vienna, a Innsbruck e a Trieste, anche per l'abbandono del coniuge dopo pochi anni dalla loro unione. Nel febbraio del 1872 entrava nell'Ordine delle Carmelitane di Gratz, un ordine religioso che aveva già beneficato quando, nel 1855, aveva contribuito con generosi donativi al riassetto e all'arredo dell'antica chiesa modenese di San Giovanni del Cantone, poi dedicata alla Concezione di Maria e annessa appunto al convento delle Carmelitane (cfr. Bayard De Volo 1879, IV, ad vocem; Soli 1974, II, p. 182). Il busto possiede un particolare valore di testimonianza iconografica, data l'estrema rarità delle effigi della principessa. Se ne rammentano due ritratti, uno come bambina in fasce, l'altro in età adulta, conservati nell'Ober-Bayern (Ahnengalerie Schloss Wildenwart bei Prien am Chiemsee). L'abito di gala, dal corpetto pieghettato sul seno e le amplissime maniche, lascia scoperta la morbida curva delle spalle, secondo una foggia documentata negli anni quaranta dell'Ottocento. Una cronologia che, peraltro, appare confacente alla giovane età del personaggio. Testo figurativo quanto mai sobrio ma assai meditato, esso compone l'immagine in una frontalità assoluta e iconica, lo sguardo fisso e remoto, come velato da un'aurea di tristezza (le pupille hanno un peculiare effetto di profondità, poiché eseguite con una tecnica incisoria, tipica della lavorazione del marmo, che sfrutta lo scivolare della luce sulle superfici). Il diadema conclude armoniosamente l'ovale del volto, mentre le pieghe dell'abito si dispongono con regolare simmetria. E se le vesti coeve attualizzano la figura, con netto superamento del gusto neoclassico, la rigorosa stilizzazione si traduce in un raffinatissimo formalismo, consegnando l'immagine alla poetica purista dell'idealizzazione del vero. e' un punto di stile non distante da quello espresso da Luigi Mainoni (1804-1853) nelle due statue rappresentanti l'"Amicizia" e la "Riconoscenza", del 1847, nella chiesa delle Domenicane di Modena, dove il lessico purista dà forma congeniale ai valori dello spiritualismo cristiano. Anche un dettaglio come il sole nel diadema appare confacente alla predilezione per gli assunti allegorici che trapela da tante opere del Mainoni. Un rimando a questo artista ancor più opportuno, considerandone l'assidua attività di ritrattista per la corte austro-estense (cfr. "Luigi Mainoni e la scultura di primo Ottocento" 1995)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800439268
  • NUMERO D'INVENTARIO 2666
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA GALLERIA ESTENSE
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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