Ritratto di Silvio Canevazzi

dipinto, 1909 - 1909

Ritratto accademico di un personaggio in età matura. E' seduto, frontale su sfondo scuro. Scuro l'abito con cravattino nero. Scritta in basso, cornice lignea dorata d'epoca

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 119 cm
    Larghezza: 83 cm
  • ATTRIBUZIONI De Giacomi Eugenio (1852/ 1917): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Collegio S. Carlo
  • INDIRIZZO Via S. Carlo, 5, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Silvio Canevazzi nacque a Saliceto S. Giuliano (MO) il 16 marzo 1852 da Alessandro e Carolina Bertolani, Silvio Canevazzi fu convittore al S. Carlo dal 1861 al 1868, anno in cui si iscrisse alla facoltà di matematica dell'università di Modena. Alla fine del biennio, nel 1870, si trasferì a Milano presso l'Istituto tecnico Superiore, dove nel 1873 conseguì la laurea in ingegneria civile. Nominato assistente lo stesso anno alla cattedra di meccanica applicata alle costruzioni dell'Università di Roma, poi anche assistente presso la cattedra di ponti e strade, nel 1875 vinse un concorso per allievo ingegnere nel corpo reale delle miniere e fu inviato, dal ministero dell'Agricoltura, a perfezionarsi presso la scuola mineraria di Liegi, dove nel 1877 conseguiva il diploma di ingegnere delle miniere e delle industrie. Lo stesso anno, su invito di Razzaboni che stava organizzando a Bologna la scuola d'applicazione per ingegneri, Silvio Canevazzi ebbe l'incarico di Meccanica applicata alle costruzioni. Nel 1880 vinse il concorso per la cattedra di ponti e costruzioni idrauliche, che tenne sino alla morte, insieme all'insegnamento di meccanica applicata alle costruzioni. Nel 1889 fu nominato direttore di gabinetto di costruzioni annesso ai suoi due insegnamenti. Nel 1811, prima di fatto e poi con nomina ufficiale, divenne direttore della scuola d'applicazione. Nel corso della sua carriera pubblicò importanti contributi allo studio delle deformazioni dei corpi elastici, al cemento armato, alle costruzioni antisismiche e alle condizioni statiche dello scheletro umano e del femore. Morì a Bologna il 13 marzo 1918. Il ritratto ne riprende le fattezze da adulto: il collegio, la cui fisionomia era ormai mutata, non richiedeva più i ritratti ai giovani che si distinguevano all'interno dell'istituzione stessa ma, accogliendone i ritratti in età adulta, perpetuò la consuetudine di arricchire la sua galleria di immagini di personaggi virtuosi. Il dipinto è firmato e datato "De Giacomi 1909". Eugenio De Giacomi (1852-1917), modenese, studiò presso la locale Accademia di Belle Arti e fu allievo di Adeodato Malatesta. Specializzatosi nella natura morta di ispirazione fiamminga e seicentesca lasciò anche prove di ritrattistica, alcuni paesaggi e grafiche, senza discostarsi mai da un filone tradizionale e intimista. Fu docente di disegno, di figura, d'ornato e paesaggio (secondo una attestazione ufficiale a firma di Malatesta) insegnando per diciassette anni presso il Collegio S. Carlo e altri istituti cittadini
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800438775
  • NUMERO D'INVENTARIO 0637
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Fondazione Collegio San Carlo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1975
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • ISCRIZIONI in basso - PROF. CAV. SILVIO CANEVAZZI DI MODENA / ALUNNO DEL COLLEGIO S. CARLO DALL'ANNO 1861 ALL'ANNO 1868 - De Giacomi - corsivo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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