ancona di Guicciardi Sante, Rizzardi Francesco (sec. XVIII)
L'ancona occupa quasi interamente la parete di fondo della cappella. Ha una porzione centrale e due ali laterali leggermente aggettanti, al punto che l'intera struttura risulta leggermente curvilinea. La base in mezzo alla quale è incastonato l'altare è in marmo rosa di Verona con zoccolo in marmo rosso. Le due specchiature più vicine all'altare sono ornate al centro da testine di bronzo. L'alzata è in marmo bianco con specchiature di macchia vecchia contornate d un filo di ardesia e altre brecce di lato. L'alzata è costituita da lesene sovrapposte in marmi diversi con capitelli corinzi in ottone brunito come le basi. Al centro una cornice di nembro di Verona inquadra la pala d'altare con piccola centina sovrastata da un rilievo di testine di cherubini con raggi, in legno dorato. Entro un timpano spezzato con cornice dentellata si alza una cimasa con la parte centrale in ardesia sagomata in alto. La specchiatura centrale è affiancata da due lesene che sorreggono un timpano semicircolare che contiene, a sua volta, un cherubino in stucco
- OGGETTO ancona
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MATERIA E TECNICA
Bronzo
legno/ doratura
marmo nembro
marmo rosso di Verona
Ottone
stucco/ modellatura
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MISURE
Altezza: 950 cm
Larghezza: 560 cm
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ATTRIBUZIONI
Guicciardi Sante (notizie 1747-1770): scultore
Rizzardi Francesco (notizie 1747-1755 Ca): marmoraio
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Carlo
- INDIRIZZO via S. Carlo, 7, Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'altare di S. Filippo Neri, della cui realtà e consistenza fino alla metà del Settecento non abbiamo documentazione, subì un intervento di rinnovamento piuttosto consistente nel 1747: le memorie del Dallamano, manoscritte e conservate nell'archivio del Collegio, raccontano che fino al 1747 l'altare fu oggetto di poca considerazione per quanto riguarda l'ornato (FSC, Archivio, 24,2,3, paragrafo III, cc. 175-177): lo possiamo immaginare in legno, struttura provvisoria documentata già per l'altare maggiore e per il primo altare a destra (Altare di S. Antonio) e con una “ordinaria pittura in tela” a formare il contorno del quadro, fino al rifacimento in marmo databile al XIX secolo. Nel 1747, precisamente il 23 giugno, Carlo Trivulzio invia alla Congregazione, tramite il console Sola, 500 lire di Milano per l'ornato della cappella di S. Filippo Neri, raddoppiando la somma già erogata nel 1744. Fu il rettore dell'epoca, Sassarini, a rendere operativa la richiesta e investire il denaro inviato dal Trivulzio. I lavori terminarono con ogni probabilità nel 1755. Per questo altare si conservano un disegno acquerellato, di mano anonima, databile alla prima metà del XVIII secolo e conservato nell'archivio del Collegio (Coccioli Mastroviti in Benati-Peruzzi 1991, p. 130) e due schizzi che dettagliano la parte bassa dell'ancona con l'inserto della cornice del quadretto con la Madonna della Vita (FSC, Archivio, ex doc. E.V.9, "Distinta delle spese dal 22 febb. 1748 al 13 aprile 1755 dalla Congregazione… per la cappella di S. Filippo Neri.."). I documenti hanno restituito i nomi degli artefici: furono pagati per il compimento dell'altare Alessandro Guicciardi e il marmorino veronese Francesco Rizzardi, già noto per aver operato all'altare del Rosario nella chiesa di S. Domenico (1731) e che poi, dopo l'impresa del S. Carlo, si trasferirà a Sassuolo (1750). Al Rizzardi si deve l'acquisto dei marmi in Verona, cui si aggiunsero gli acquisti dei marmi per le colonne, provenienti da Garzano, e di altri marmi della Garfagnana. Questi ultimi, all'arrivo dei quali si potè procedere al perfezionamento dell'altare, in realtà non furono tagliati a nuovo ma furono rinvenuti nel fare gli sterri per la costruzione della strada della Tamburra: marmi di recupero dunque, ma perfezionati per l'opera e qui inseriti. L'altare, nella sua struttura generale, non differisce nella sostanza dall'impostazione dei due "altari maggiori laterali" dedicati allo Sposalizio e all'Assunzione della Vergine, riferibili agli anni Sessanta-Settanta del Seicento e dunque compiuti almeno settant'anni prima
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800438507
- NUMERO D'INVENTARIO 0028
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Fondazione Collegio San Carlo
- DATA DI COMPILAZIONE 1975
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2016
- ISCRIZIONI nella cartella in alto - DE/ EXCELSO/ MISIT/ IGNEM/ ET/ ERUDIVIT - capitale - a solchi - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0