Nudo virile che tira una fune. giovane nudo
disegno
post 1600 - post 1649
Cantarini Simone Detto Pesarese, Scuola
1612/ 1648
Un giovane uomo nudo è colto nell'atto di tirare una fune; le gambe sono aperte, la sinistra è tesa mentre la destra è piegata
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ matita
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ATTRIBUZIONI
Cantarini Simone Detto Pesarese, Scuola
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Annibale Carracci
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Coccapani
- INDIRIZZO corso Vittorio Emanuele II, 59, Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Documentazione archivio ufficio catalogo (scheda non firmata ne datata). "Attribuirei questo foglio a Simone Cantarini (Oropezza, Pesaro 1612 - Verona 1648) allievo e rivale di Guido Reni, proponendo un confronto con un disegno raffigurante un 'Nudo virile seduto' conservato nelle Civiche Raccolte d'Arte del Castello Sforzesco di Milano (inv. 2 , B-2), pubblicato in 'Giovanni Morelli. Collezionista di disegni', a cura di G. Bora, Silvana ed., Milano 1994, p. 177). Malvasia, che conosceva il pittore di persona, racconta come il giovane Cantarini di solito rinunciasse a partecipare alle lezioni serali dell'accademia di Guido Reni per recarsi in camera sua a disegnare il modello a memoria per poi incorporare questi studi nelle sue composizioni (C.C. Malvasia, Felsina Pittrice. Vite de 'pittori bolognesi, 1678, II, p.448). Relativamente pochi dei suoi disegni conservati sono però collegabili con i suoi dipinti, e un gran numero sembra disegnato dal vivo. Il soggetto di questo disegno riprende forse una figura di un affresco del maestro Guido Reni, ora distrutto, di cui ci è pervenuta una copia dipinta da Giovanni Maria Viani (conservata in San Michele in Bosco a Bologna). Si tratta di 'San Benedetto riceve doni dai villani', affrescata dal Reni nel 1604 sulla parete ad occidente nel chiostro di San Michele in Bosco a Bologna. L'utilizzo di una tecnica mista ad olio decretò una progressiva e veloce scomparsa del dipinto, già in piena crisi nel '600, che fa surrogato, almeno quanto a generali valori compositivi, dalle numerose copie all'acquaforte esistenti. La figura che tira un asino in primo piano a destra ricorda, specularmente, il nostro foglio. Il disegno non riprende attentamente il dipinto, presenta alcune variazioni: manca la stoffa che cinge i fianchi; la posizione non è esattamente speculare; la corda non circonda la mano destra per fare maggior presa; il viso è di tré quarti, non di profilo. Le caratteristiche stilistiche, i contorni rifiniti e ripassati, le ombre rese con tratteggi incrociati e sfumature, l'utilizzo della matita rossa, portano dunque ad una attribuzione al Cantarini, rifiutando la proposta della vecchia schedatura che, accompagnandolo dal punto interrogativo, ascrive il foglio ad Annibale Carracci. Alla luce poi delle notazioni del Malvasia sul metodo di lavoro del Cantarini, secondo cui solitamente il pittore disegnava il modello a memoria, sono comprensibili le differenze tra il disegno ed il modello da me proposto. Altri studi simili del Cantarini sono conservati alla Staatlische Graphische Sammlung di Monaco (inv.8990), al Prado di Madrid (inv. F.D.1710) e al Kunstmuseum di Dusseldorf (inv. F.P.3098 recto e verso)". Il foglio è a matita rossa. Sul controfondo in basso a destra etichetta rettangolare '892'. Il segno accurato e deciso mi ricorda lo stile dell'allievo preferito dal Cantarini, Lorenzo Pasinelli. Tra il 1644 e il 1645 Pasinelli entrò nella bottega del Cantarini. Il giovane, come ci riferisce Giovanni Pietro Zanotti (allievo del Pasinelli) si esercitava continuamente sulle opere del maestro. "L'esercizio della copia come forma di apprendimento delle tecniche artistiche e nello stesso tempo come strumento di conoscenza delle opere del maestro [...] costituiva un aspetto fondamentale della formazione dei giovani artisti" (A. Mazza, in 'Simone Cantarini detto il Pesarese: 1612-1648', p. 367)
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800437242
- NUMERO D'INVENTARIO 1299
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
- DATA DI COMPILAZIONE 2008
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI sul recto in alto a destra - '94' - sul 'recto' nell'angolo in basso a sinistra - numeri arabi - a penna - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0