Studio di nudo virile seduto. figura maschile seduta

disegno, (?) 1675 - (?) 1699

Nudo maschile seduto su un masso con drappo, con gamba destra accavallata sulla sinistra e gomiti appoggiati sulle ginocchia e le mani congiunte. Lo sguardo è rivolto verso lo spettatore. Sulla destra si intravede il tronco di un albero, sulla sinistra un angolo di muro

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta colorata/ matita/ gessetto
  • MISURE Altezza: 212 mm
    Larghezza: 167 mm
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Coccapani
  • INDIRIZZO corso Vittorio Emanuele II, 59, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Documentazione archivio ufficio catalogo (scheda non firmata ne datata). "L'attività grafica di Francesco Stringa, a cui questo foglio può essere attribuito, non è stata ancora fatta oggetto di alcuno studio sistematico: esistono in Estense alcune 'accademie' di nudo, che gli sono tradizionalmente attribuite (inv. nn. 766, 893, 897, 1005, 1160), e che ne mostrano una fisionomia compassata e diligente, a tratti potente ma il più delle volte accademizzante. Queste 'accademie', quasi pagine di un taccuino d'artista, per lo stretto collegamento temporale e formale che le contraddistingue, sono presumibilmente legate all'incarico di Direttore dell'Accademia di pittura ricoperto dallo Stringa a partire dal 1672. In questo disegno il pittore mostra la maestria dell'esercizio accademico dal modello, la resa tornita delle forme e delle ombreggiature, attraverso la pastosa indicazione del rilievo e dei volumi. Modenese, cresciuto nell'ambito della cultura internazionale espressa dal fiammingo Jean Boulanger, pittore della corte estense, e della sua cerchia, lo Stringa matura ben presto uno stile originale e di forte timbro naturalistico in cui convergono spunti derivati dalle opere dei Carracci, di Guercino, del Lanfranco, da lui probabilmente osservati nella Galleria Ducale, della quale era sovrintendente dal 1661. Rispetto all'estroso ma vacuo decorativismo dei colleghi Sigismondo Caula ed Oliviero Dauphin, egli vi si distingue per la forte componente naturalistica: la volumetria e le forme piene sembrano derivare da Mattia Preti, operoso a Modena probabilmente alla metà del sesto decennio con affreschi nella chiesa di San Biagio, e l'ombra netta e fonda dichiara debiti a Flaminio Torri, trasferitesi a Bologna nel 1658 al servizio degli Estensi. Francesco Stringa è la figura che nella seconda metà del secolo meglio riassume le propensioni della Modena estense, nella sua deferenza alle culture vicine ma anche nell'innegabile capacità di restituirne gli studi in una diversa sintesi". Il disegno è a matita rossa, tocchi di gessetto bianco su carta beige. In basso al centro sul controfondo etichetta rettangolare '874'. Questo disegno richiama sicuramente nella tecnica e nello stile i modi di Francesco Stringa, ma rispetto agli altri cinque disegni della Galleria Estense, tradizionalmente riferiti all'artista, mi pare che il nostro abbia una qualità inferiore e una certo modo bloccato di costruire la figura. Mi pare più ragionevole riferire il foglio ad un allievo dello Stringa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800437232
  • NUMERO D'INVENTARIO 1281
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2008
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul 'recto' in alto a sinistra - '163 n. 20' - numeri arabi - a penna - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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