Lapide commemorativa posta a ricordo dei caduti di entrambi i conflitti mondiali, costituita dall'assemblaggio del manufatto originario (in marmo bardiglio inciso) con quello realizzato in pendant post 1945 e con un'ulteriore lapide in marmo bianco (cm. 57x52), collocata a ricordo dell'unica vittima civile del mitragliamento aereo dell'8 marzo 1945. La lapide, che reca al centro la figura del Redentore, sovrapposta a un semplice fregio inciso con i consueti riferimenti iconografici legati al mito della vittoria e della Nazione-Patria (la stella d'Italia, l'aquila, lo stemma sabaudo entro serti di lauro e i simboli dei diversi corpi militari: la coppia di fucili con baionetta innestatata, il cannone, l'ancora e l'elica), è innestata sopra un altarino con mensa in marmo bardiglio poggiante su colonnette in marmo bianco, ed è collocata a parete nella prima cappella a sinistra della Chiesa parrocchiale di S. Eufemia, ornata nel 1953 da un dipinto murale a fresco raffigurante Cristo in atto di benedire un soldato morente. La volticina a botte della cappella presenta un medaglione ottagonale centrale affrescato con San Michele Arcangelo, corredato di tutti i classici attributi identificativi (armatura con spada, bilancia per pesare le anime), che combatte Satana
- OGGETTO lapide commemorativa
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ fusione
- AMBITO CULTURALE Ambito Parmense
- LOCALIZZAZIONE Neviano degli Arduini (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La cappella dei Caduti delle due guerre mondiali si trovava, in origine, all'esterno della Chiesa, aprendosi a mo' di loggia sul sagrato. Dopo un tormentato iter (che vide l'opposizione di quanti sostenevano che chi avesse voluto onorare i Caduti, e non fosse stato credente, si sarebbe trovato in grande imbarazzo se la Cappella fosse stata trasportata all'interno del sacro edificio), il progetto di trasferimento all'interno della Chiesa parrocchiale trovò definitiva applicazione solo nel 1953, in occasione dei lavori di decorazione dell'interno, quando fu compiutamente definita l'attuale sistemazione. La lapide di Neviano testimonia una tendenza assai diffusa nei piccoli centri, e collegata più che ai canoni consueti del processo di monumentalizzazione dei caduti in guerra, ad un sentimento religioso connesso ad un radicato culto privato della morte. Questa suggestione si concretizza in modo lampante nel manufatto in oggetto, che non reca nessuna iscrizione, ma solo i nomi dei caduti in ordine alfabetico, le date di nascita e morte e le fotoceramiche che riproducono i volti dei giovani eroi, quasi tutti in divisa. Non ci troviamo perciò di fronte al compiersi del rituale del mito del caduto, ma ad una pratica di commemorazione legata al culto privato dei morti; solo così, infatti, si spiega la presenza delle fotografie, simboli fisici che rinviano ad un'assenza, carichi di valori affettivi e personali inesistenti nel monumento pubblico ufficiale
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800381905
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 2006
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI metà superiore sinistra, a tutto campo - 8 . 12/ 884/ 7 . 8/ FAGIOLI GIUSEPPE/ 3 . 1/ 887/ 24 . 9/ 918/ FERRETTI PIETRO/ 15 . 3/ 890/ 19 . 9/ 916/ FORNARI BALDO/ 15 . 10/ 884/ 16 . 10/ 918/ MANZANI DOMENICO/ 19 . 2/ 890/ 28 . 1/ 918/ BALDI GIUSEPPE/ 3 . 5/ 887/ 5 . 5/ 916/ BIANCHI DOTT. FELICE/ 6 . 8/ 897/ 9 . 10/ 918/ DEGLI ANDREI LUIGI/ 22 . 4/ 889/ 13 . 11/ 915/ FAGIOLI ALBERTO/ 17 . 5/ 886/ 11 . 7/ 918/ FAGIOLI GIACOMO/ 19 . 11/ 890/ 18 . 5/ 923/ MONICA GIUSEPPE/ 17 . 4/ 892/ 4 . 12/ 912/ MONICA LICINIO/ 28 . 5/ 880/ 31 . 5/ 918/ MONICA MASSIMINO/ 23 . 8/ 891/ 19 . 7/ 918/ RINALDI PIER LUIGI/ 22 . 3/ 876/ 16 . 5/ 921/ ROSSI LORENZO - a rilievo -
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