San Giuseppe e Gesù Bambino

dipinto,

Dipinto

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Szoldaticz Gyorgy (1873/ 1955): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera è del pittore ungherese Giorgio Szoldatics (1873-1955) e proviene, come le restanti tele dello stesso autore dalla soppressa chiesa di San Lorenzo da Brindisi in Roma, passata al convento di Parma nel 1969 [F. DA MARETO, Chiese e conventi di Parma, Roma, 1967, p.35]. Come altre composizioni anche questo quadro rivela la conoscenza da parte del pittore della collezione del citato Museo Francescano.Responsabile della decorazione della chiesa fu Louis-Antoine de Porrentruy, morto nel 1912; due anni dopo, nel 1914, i dipinti furono consegnati. In tale occasione il pittore scrisse una lettera al ministro generale dell'Ordine: "Eccomi pronto a consegnarle l'opera mia nella quale ò fatto di tutto a superare le non lieve difficoltà che vi ho riscontrato " [in, K. VAN DOOREN, I disegni del Museo Francescano di Roma. catalogo. III: Disegni dell'Otto e Novecento, Iconographia Franciscana, Istituto Storico dei Cappuccini, Roma, 1998, p.77].La tela era contornata da una ancona lignea, come è nella tradizione cappuccina, di stile gotico lombardo (cfr. DALL'OLIO E., in "Gazzetta di Parma", 27 agosto 1984, p.7). Alla tela è peraltro collegato un disegno del 1914 [San Giuseppe, 311x153, matita nera, Museo Francescano di Roma, Inv. MF DD1d; vd. K. VAN DOOREN, I disegni del Museo Francescano di Roma. catalogo. III: Disegni dell'Otto e Novecento, Iconographia Franciscana, Istituto Storico dei Cappuccini, Roma, 1998, pp.77-78], che, in quanto molto vicino alla composizione definitiva non può essere considerato studio preparatorio. Probabilmente fu eseguito sull'esempio del quadro, successivamente però ritoccato dal pittore dopo la sua collocazione in chiesa.Per quanto concerne il pittore l'ultimo studio relativamente approfondito sull'opera del padre Ferenc Szoldatics e del figlio Giorgio, risale al 1966, redatto da Béla Bíró, docente presso l'Università di California [BÍRÓ BÈLA, Ferenc Szoldatics, in "Miscellanea di studi dedicati ad Ermerico Vàrady, Modena 1966], ma mentre il nome di Ferenc continua a riaffiorare nella letteratura specialistica, sia ungherese, sia italiana, a proposito dell'attività dei pittori nazareni tedeschi e ungheresi in Roma nella seconda metà dell'Ottocento, la figura di Giorgio non è più stata seguita con continuità. Appassionato studioso degli antichi, il pittore si volge continuamente all'indagine e alla citazione, talvolta precisa, talvolta più vaga, da Raffaello, Tiepolo, Tiziano e Rubens
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800380880
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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