tabernacolo di Agostino da Trapani (attribuito), Vincenzo da Trapani (attribuito), Leone da Carpi (attribuito) (inizio sec. XVII, sec. XVIII)

tabernacolo, 1647 - 1647
Agostino Da Trapani (attribuito)
notizie metà sec. XVII
Vincenzo Da Trapani (attribuito)
notizie metà sec. XVII

Il monumentale tabernacolo, a pianta centrale su base esagonale - secondo la consueta tipologia del tabernacolo "alla cappuccina" - si presenta come un vero e proprio tempietto barocheggiante. La zona inferiore è limitata agli angoli da colonnette binate reggenti la trabeazione con balaustra. La parte superiore, di base minore, ripete il motivo dell'ordine inferiore, anche se pausato - quasi in contrappunto - da specchiature con elementi intagliati a volute. Il tabernacolo è sormontato da una cupola barocheggiante a bulbo dal profilo sinuoso che sorregge un crocifisso. Il prospetto e i fianchi degli ordini sono mossi da colonnine, cornici e cinque nicchie contenenti in origine piccole statue lignee (n° 3 statue rubate in data 20/08/1998). Sullo sportello della custodia l'intarsio forma un motivo geometrico di due quadrati sovrapposti, ripetuti in fasce concentriche alternate chiare e scure

  • OGGETTO tabernacolo
  • MATERIA E TECNICA legno di noce/ intaglio/ intarsio
  • ATTRIBUZIONI Agostino Da Trapani (attribuito)
    Vincenzo Da Trapani (attribuito)
    Leone Da Carpi (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dalle notizie inedite di GIOVANBATTISTA GABBI [Storia antica e moderna di Parma (...), 1819], non si può arguire se il tabernacolo fu rinnovato al tempo dell'esecuzione della nuova ancona (1778-1780), attribuita a Giacinto della Gussola e Liborio da Mantova. Sembra che questo tabernacolo si trovasse ab antiquo nella originaria Chiesa dei Cappuccini, anche se conferme documentario in questo senso mancano. In ogni caso, nel 1880, insieme all'ancona presente nella Chiesa soppressa di Santa Maria Maddalena, ex Santa Maria del Tempio, venne trasferito qui, in Santa Caterina.Recentemente ripetuti furti lo hanno quasi del tutto privato delle statuette che ornavano le cinque nicchie.Attribuito tradizionalmente al frati trapanesi Agostino e Vincenzo, che lo avrebbero costruito nel 1647, il tabernacolo di Parma, per la quasi puntuale identità stilistica e formale con quelli di Vignola (oggi nella Chiesa dei Cappuccini a Pontremoli) e di Monticelli (oggi nella Chiesa di Sant'Antonio a Salsomaggiore), riferibili entrambi con certezza a Leone da Carpi (1640-1723), può coerentemente essere attribuito anche a quest'ultimo [così per F. CAROSELLI, I tabernacoli lignei dei cappuccini emiliani, Reggio Emilia, 2000, pp.44-45]. La sua realizzazione deve in tal caso porsi prima del tempietto di Monticelli, nel quale l'artista cappuccino manifesta una piena padronanza dei mezzi espressivi, e non distante da quello di Vignola, e dunque intorno agli anni 1705-1710.L'oggetto in questione rientra pienamente nella tipologia consueta dei tabernacoli a pianta centrale a base esagonale o ottagonale introdotti nelle chiese cappuccine a partire dalla prima metà del XVII secolo, eseguiti in legno scuro intagliato e lucidato in quanto il precetto di povertà non consentiva ai frati l'impiego di materiali più preziosi, quali oro, argento e marmi nella costruzione della custodia eucaristica.Non può sfuggire il fatto che l'eminenza formale del tabernacolo cappuccino faccia di questo arredo principe il "gioiello" di tutta la chiesa, tanto più quando si consideri il carattere piuttosto semplice di tutto l'ambiente.Secondo F. CAROSELLI [I tabernacoli lignei dei cappuccini emiliani, Reggio Emilia, 2000, p.46] la qualità formale del lessico padano, la monumentalità schietta ed essenziale, riconducono la paternità dell'oggetto a Leone da Carpi. L'esecuzione si collocherebbe tra il 1705 e il 1710. La figura di questo frate ebanista rimane a tutt'oggi ancora poco delineata; scarse sono infatti le notizie che si hanno di lui. Si sa che il suo nome era Matteo Papotti, e che nel 1661 entrò novizio nel Convento di Cesena. Si ricorda, tuttavia, che l'attribuzione non è ancora accettata completamente, nonostante gli studi più recenti riconducano al suo nome
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800380845
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1647 - 1647

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'