Madonna con Bambino in trono tra due angeli reggicandelabro

dipinto, 1485 - 1485

Lacerto di affresco staccato e trasportato su tela applicata su panforte con armatura metallica raffigurante la Madonna (acefala) con Bambino in trono di legno intagliato e intarsiato tra due angeli reggicandelabro (uno acefalo; l'altro pressochè illeggibile). La scena si sviluppa tra due arcate decorate a tralci vegetali

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a tempera/ applicazione su tela
  • AMBITO CULTURALE Ambito Parmense
  • LOCALIZZAZIONE Tizzano Val Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco insieme ad altri quattro frammenti raffiguranti un "Palafreniere che tiene per le redini tre cavalli", una "Madonna col Bambino in trono", una "Madonna col Bambino" acefala e "Sant'Antonio Abate" sono gli unici resti dell'antica decorazione murale che originariamente ricopriva le pareti della chiesa di San Pietro Apostolo. L'affresco, che riporta tra la decorazione delle volte una iscrizione recante la data, 1485, e il nome del committente, marchese della Torre, è caratterizzato da una composizione di taglio non narrativo, piuttosto rigida e schematica con densa stesura del colore e panneggi articolati da poche pieghe tubolari e da grafismi tipici lombardi come gli attacchi arzigogolati nella parte inferiore dei manti. Anche l'interesse per le prospettive architettoniche e, in particolare nel trono, per l'opera dei "magistri de lignamine" confermano come l'affresco sia una testimonianza, qualitativamente non altissima ma significativa, della cultura arcaizzante parmense della fine del XV secolo influenzata dall'arte di Jacopo Loschi e pertanto idealmente collocabile lungo quel percorso che dalla tradizione gotica del Bembo e dei Lendinara porta all'Araldi e al Caselli. Malgrado la totale decontestualizzazione del testo pittorico e l'attuale stato frammentario rendano difficile una restituzione d'insieme, sulla base di alcuni confronti con cicli coevi come quello della chiesa di S. M. Assunta di Valconasso a Pontenure, probabilmente gli affreschi si sviluppavano con riquadri posizionati gli uni accanto agli altri sopra le arcate ed erano commissionati dai fedeli che, per motivi diversi (ex voto, matrimoni, decessi...) attraverso colori accesi e contrastati, esprimevano un forte senso di devozione soprattuto verso la Vergine Maria. Tra questi committenti emerge il marchese della Torre, probabilmente Gianfrancesco Pallavicino del ramo di Zibello che acquisì il castello di Tizzano nel 1481
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800380244
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ISCRIZIONI MARCHION DA LA TORA 1485 - caratteri gotici - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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