natività di Gesù

paliotto, ca 1770 - ca 1780

Fondo taffetas prodotto da un oridito e da una trama in seta avorio. Disegno a ricamo. Motivi in ste policrome ricamati a punto raso e piatto, in verde sfumato a punto erba. Motivi a rilievo (con imbottitura a cartone) in argento filato ricamati a punto pieno con punti di fermatura a stuoia. Disegno: 3 cartouches in filo argentato spaziano il decoro. Quelle laterali, simmetriche, sono costituite da esili ralci di foglie che descrivono sui lati maggiori due calici; ad esse si intrecciano, in volute speculari contrapposte, tralci con fiori di diverso tipo tra cui si distinguono anemoni, rose, tulipani, campanule, garofani, viole; al centro di ogni composizione, su un ramo di rosa poggia un uccello con la testa rivolta per l'esterno; tutti i motivi sono in seta in tonalità sfumate di verde, rosa, azzurro, bordeaux, beige e marrone. La cartouche centrale, a profilo quadrangolare regolare, racchiude la raffigurazione della Natività: Maria, inginocchiata e Giuseppe in piedi alle sue spalle, adorano il Bambino nella culla; alla scena assistono angeli; sullo sfondo è visibile la capanna e in primo piano un cesto ricolmo di frutta, un agnello e un gallo; il disegno è descritto in seta in tonalità simili a quelle utilizzate per il decoro floreale. Fondo avorio

  • OGGETTO paliotto
  • MATERIA E TECNICA seta/ taffetas/ ricamo
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Parmense
  • LOCALIZZAZIONE Lesignano de' Bagni (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le pessime condizioni in cui versano estese parti del manufatto e interessano in particolare la parte centrale della Natività, non consentono di valutare al meglio la qualità del ricamo. eseguito con cura, anche se non particolarmente raffinato, poggia ancora su un repertorio di matrice barocca, riconoscibile, sia nella scelta dei motivi decorativi, sia nell'attenzione nel descriverli. Tuttavia la evidente semplificazione e razionalizzazione del disporsi delle volute, l'esile elganza del tracciato decorativo, la predilezione per una gamma cromatica giocata su tinte tenui e per filati metallici argentati consente di spostarne la datazione all'ultimo quarto del secolo XVIII, quando comincia a imporsi un nuovo rigore, dettato dall'imporsi del gusto neoclassico. La datazione può essere ulteriormente circoscritta, accreditando un'opinione di Cirillo e di Godi (1986) i quali ritengono il paliotto coevo alla realizzazione dell'altare da loro riferito all'intagliatore Andrea Ferrari da Stadirano, sul 1770/80. La tecnica con cui è realizzato e la cromia dei filati impiegati, ben si inseriscono nella locale tradizione del ricamo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800310376
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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