croce processionale - ambito emiliano-lombardo (prima metà sec. XVII)

croce processionale, 1600 - 1649

La croce presenta bracci lievemente patenti a voluta con terminazioni quadrilobe su cui sono applicati mezzibusti in bronzo a fusione: nel recto il Pellicano (staccato), S.Giovanni Evangelista, la Maddalena e la Madonna Addolorata; nel verso gli Evangelisti con i loro simboli.La lamina è segnata da una decorazione a sbalzo appena rilevato che disegna, nel profilo, un tralcio di vite con pampini e grappoli, nei campi interni, girali affrontati e intrecciati. All'incrocio dei bracci, nel recto una formella quadriloba fungeva da aureola al Cristo ora perduto, nel verso è la figura in bronzo a fusione dell'Eterno benedicente. Arricchiscono i terminali puntali entro bocciolo di foglie, in origine più numerosi (tre per formella). Il nodo globulare sovrastante il tubo d'innesto è segnato da un doppio giro di bacellature e foglie stilizzate

  • OGGETTO croce processionale
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione
    legno, intaglio
    rame/ cesellatura/ doratura/ laminazione/ sbalzo
  • AMBITO CULTURALE Ambito Emiliano-lombardo
  • LOCALIZZAZIONE Langhirano (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La croce propone nelle lievi sagomature dei profili una versione "mossa" di modelli cinquecenteschi, cui rimanda la minuta decorazione a candelabra dei bracci, di gusto rinascimentale, e il motivo manierista , a bacellatura alternata, del nodo d'innesto; la tipologia formale sembra fare riferimento a prototipi lombardi (un esemplare di straordinaria qualità ascritto al 1591 si conserva al Museo del Bargello di Firenze, cfr. Collareta Capitanio 1990, pp.259-269), anche se notevole è la diffusione di questo modello di croce astile in area emiliana. In particolare le placchette dei terminali trovano numerosi e puntuali riscontri in altre croci della Val Parma (cfr. quelle conservate nelle parrocchiali di Canetolo e Grammatica, nel comune di Corniglio, e a Lesignano Bagni), così da far attendibilmente supporre l'esistenza di una bottega ampiamente attiva nel parmense, che a lungo utilizza, negli elementi a fusione, la stessa matrice.Nella schedatura del 1922 la croce venne censita tra i beni della parrocchiale di Tiorre e da una missiva allegata si apprende che alcuni anni prima Nestore Pelicelli ne aveva patrocinato la vendita, poi non avvenuta, al Museo d'Antichità allora diretto da Giovanni Mariotti (il ricavato avrebbe contribuito al finanziamento del restauro della chiesa, ormai "cadente")
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800306387
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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