Madonna con Bambino, San Pietro, San Paolo, Santa Lucia
dipinto
Luteri Giovanni Detto Dosso Dossi (attribuito)
1490 ca./ 1542
Filippi Sebastiano Detto Bastianino (attribuito)
1532 ca./ 1602
Dipinto ad olio
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Luteri Giovanni Detto Dosso Dossi (attribuito): esecutore
Filippi Sebastiano Detto Bastianino (attribuito)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Bembo Bonifacio
Cappellini Gabriele Detto Calzolaretto
- LOCALIZZAZIONE Ferrara (FE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE la pala rimase nella chiesa ferrarese di Santa Maria in Vado all'interno della cappella Varano fino al 1933, quando fu posta in sagrestia per passare poi al Palazzo Arcivescovile nel 1945. Lo spazio riservatole dalla storiografia e dalla guidistica locali, è sicuramente inferiore a quanto meritato, mentre le attribuzioni, che mai hanno dubitato del contributo del Bastianino per gli angeli posti sopra la vecchia centinatura, variano dal "Bonifacio Bembo veneziano" proposto da Scalabrini (1773), passando per Brisighella (1783) che la riconduce ad una generica scuola di Dosso, fino alla più recente lettura critica di Frabetti (1972) che vi riconosce l'operato di Calzolaretto. Solo nel "catalogo istorico" di Cittadella(1783) viene citata come opera giovanile di Dosso, tanto da far supporre a Volpe (1981) che lo storico ferrarese fruisse di un'autorevole fonte, ora scomparsa. Se Frabetti stabilisce legami stilistici stretti fra il rigoroso criterio costruttivo e la luminosità della tavolozza della pala Varano con l'opera di Calzolaretto, Mezzetti (1965) qualche anno prima batteva la via della comunanza stilistica con la pittura del Nord, in particolare quella del crocevia culturale tra Brescia e Venezia. Tale indicazione è accolta da Volpe(1981) che stabilisce in specifico un parallelo con "l'inclinazione devota, anticheggiante e sincera" di Moretto da una parte e la felicità cromatica di Tiziano, dall'altra. Il "puntello cronologico" utilizzato da Volpe per datare la pala è quel 1515 che vede l'arrivo in Bologna della Santa Cecilia di Raffaello alla quale i cinque santi di Dosso sono palesemente ispirati: un'ispirazione che si ferma al puro dato iconografico tradotto in un linguaggio autonomo dall'accentazione "assai più che veneta, ferrarese-bresciana" (Volpe, 1981)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800293537
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE S08 (L. 145/92)
- DATA DI COMPILAZIONE 1996
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0