Dioscuri a cavallo

gemma, (?) 100 - (?) 299

Corniola arancione. Forma ellittica; Zwierlein-Diehl 8. I due Dioscuri a cavallo, affrontati, in movimento l'uno verso l'altro, ognuno tenendo una lancia (?) in una mano dietro (in realtà di fianco) al corpo; sopra la testa di ciascuno dei due Dioscuri una stella. Linea di base

  • OGGETTO gemma
  • MATERIA E TECNICA CORNIOLA
  • MISURE Lunghezza: 10 mm
    Spessore: 3 mm
    Larghezza: 13 mm
  • AMBITO CULTURALE Produzione Romana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Musei
  • INDIRIZZO largo Porta S. Agostino, 337, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I due Dioscuri a cavallo costituiscono un tema iconografico relativamente poco attestato sulle gemme di età romana. Cfr. però Sena Chiesa 1966, nn. 495-502 (un solo D., a piedi di fianco al cavallo); AGDS III, Goettingen, tav. 38, n. 109 (p. vitrea, I-II sec. d.C.: D. appiedati di fianco ai cavalli), n. 110 (p. vitrea, III sec. d.C.: c.s.); Maaskant-Kleibrink 1978, n. 824 (Imperial Round Head Style: D. appiedati di fianco ai cavalli); D'Agostini 1984, p. 33, n. 39 (corniola, fine I sec. a.C.-inizio I sec. d.C.: un solo D., a piedi di fianco al cavallo); Mandrioli Bizzarri 1987, p. 88, n. 136 (corniola, II-III d.C.: D. a cavallo inseriti in raffigurazione più complessa); AG Wien III, tav. 2, n. 1615 (plasma, II/III sec. d.C.: D. appiedati di fianco ai cavalli), n. 1616 (corniola, I sec. d.C.: un solo D., a piedi di fianco al cavallo), n. 1617 (corniola, III sec. d.C.: c.s.); Dembski 2005, pp. 96-97, n. 450, tav. 44 (corniola, II sec. d.C.), n. 451, tav. 44 (corniola, II/III sec. d.C.), n. 452, tav. 44 (sardonice, III sec. d.C.). I Dioscuri, Castore e Polluce, sono figure antichissime della mitologia greca. L'introduzione del loro culto a Roma è messa in relazione dalle fonti con il loro decisivo intervento a favore dei Romani nella battaglia del lago Regillo (499-496 a.C.). In ricordo di questo intervento venne edificato un tempio a loro dedicato nel Foro Romano. Con l'età augustea il culto assunse nuove connotazioni politiche, mentre nel I sec. d.C. le loro raffigurazioni si diffusero anche in ambito funerario. Il culto risulta attestato ad Ostia ancora nel V sec. d.C. La duplicità della loro natura, umana e divina, li rendeva mediatori tra il mondo degli uomini e quello degli dei, privilegiando spesso gli aspetti soteriologici (divinità soccorritrici nei pericoli imminenti)(Cioffarelli 1994)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800285558
  • NUMERO D'INVENTARIO 308
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA GALLERIA ESTENSE
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2012
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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