compianto su Cristo morto

dipinto,

Tela raffigurante il compianto su Cristo morto: la Madonna mostra il corpo del Cristo che è appoggiato sulle sue ginocchia. Ai suoi lati sono San Giovanni Evangelista, Giuseppe d'Arimatea e la Maddalena. Le quattro figure occupano tutto lo spazio della tela, sulla destra uno scorcio di paesaggio è visibile: montagne tra le quali corre un fiume o una strada, case e un albero con alto fusto e chioma in cima

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Magnanini Ascanio (notizie 1599-1602): pittore
    Magnanini Pellegrino (notizie 1599)
  • LOCALIZZAZIONE Fanano (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE E' un'opera attribuibile alla bottega Magnanini, alla maniera di due pittori appenninici: Ascanio e Pellegrino Magnanini da Fanano, rispettivamente padre e figlio. Questi ebbero un'intensa produzione di pale d'altare in tutta la montagna modenese e bolognese. Erano maestri itineranti che dipinsero, nelle numerose chiese del Frignano, una ventina di tele con soggetti religiosi di carattere devozionale. L'attività di questi artisti può essere individuata in un torno di tempo che va dal 1599 (cfr. dipinto della parrocchiale di Montecreto, firmato da Ascanio Magnanini nel 1599) al 1630 ca. (cfr. A. Mazza, La Pittura in Emilia Romagna. Il Seicento, pp. 406-407 e A. Garuti, Il "Bel Panaro", pp. 130-131). Caratteristiche individuabili nella pittura dei due artisti possono essere il tono arcaizzante che si intreccia ad una notevole vena narrativa con l'analitica descrizione dei dettagli di derivazione quasi nordica. I pittori sono citati dal Pedrocchi nella sua Storia di Fanano, p. 302: "...ci ha dato questa famiglia di due pittori eccellenti: Ascanio e Pellegrino suo figlio, l'opere de' quali sparse in più chiese si ammirano dagli intendenti di quella professione, essendo ricche nell'invenzione, proprie negli atteggiamenti, postamenti e panneggiamenti e vivaci nel colorito...". Pedrocchi menziona a p. 115 questo dipinto: "...Alla pittura antica rappresentante la pietà del Cristo morto di buona mano...". Una tela con la Madonna del Rosario è situata nella vicina parrocchiale di S. Silvestro (cfr. scheda 88); all'ambito dei Magnanini è pure attribuibile la tela della Madonna del Rosario presente nel medesimo oratorio della Misericordia (cfr. scheda con NCTN 00281692). Per Garuti (cfr. scheda n. 3, MOD. 35, 1970, neg. XXVII 92) il dipinto denota influssi michelangioleschi, desunti dal manierismo rinascimentale bolognese, noti in Emilia attraverso le opere di Marcello Venusti. La particolare iconografia di questo dipinto potrebbe essere pervenuta a Fanano attraverso stampe o incisioni: la medesima posizione della figura del Cristo morto è riscontrabile in affreschi realizzati dagli Zuccari a Trinità dei Monti a Roma. Questa iconografia, la figura del Cristo in terra, con le ginocchia piegate e Maria che sostiene il capo del figlio con la mano destra, è usata da Lucio Massari in un Compianto su Cristo morto nel Collegio domenicano a Bologna-S. Ruffillo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800281751
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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