teca - manifattura bizantina (sec. V)

teca,

L'orlo superiore della teca è decorata mediante una serie di fogliette liscie. Segue un primo registro decorativo dove sono visibili figure di animali, piccoli alberi stilizzati, figure intente in attività agricole (interessante il gruppo con una coppia di buoi che tira un rudimentale aratro "a chiodo"). Nella parte centrale della teca corre una complessa affigurazione con Orfeo intento a suonare la lira mentre tutto intorno sono disposte una serie di figure di animali dalle tipologie più diverse (capre, leoni, scimmie, aquile, pecore, cani). Non mancano figure appartenenti alla zoologia fantastica o alla mitologia (un centauro, un fauno (Pan?), un grifo, una sirena). In un lato è anche visibile una scena di caccia con due cavalieri che affrontano bestie feroci accompagnati da cani. Dei due cavalieri uno impugna una sorta di lancia mentre l'altro sembra portare, accovacciato sul polso un falco. In basso è visibile un'arcata, con modanatura continua, con all'interno un cavallino.%

  • OGGETTO teca
  • MATERIA E TECNICA Avorio
  • LOCALIZZAZIONE Bobbio (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa teca eburnea viene ricordata per la prima volta all'interno di un atto di donazione papale nel 1207 (Nuvolone 1980), doveva quindi trattarsi di un riuso di un pezzo già esistente. Varie sono le ipotesi di datazione che sono state proposte: il Grisar ha pensato ad una collocazione cronologica verso il II secolo d.C.. Gli altri autori si sono invece mantenuti all'interno di una datazione oscillante tr il IV e il V secolo. Varie anche le ipotesi relative al suo ambito di produzione. Il Natanson, ha pensato ad una manifattura di area medioorientale, il Dalton ha ipotizzato una rilavorazione antiochea o di area mediterranea (Delbrueck). Mandelli ha in seguito proposto anche una qualche relazione con aree ancora più orientali come quelle dell'India del Gandhara. Sembrerebbe però che l'ipotesi di una poduzione di area siriaco-palestinese sia un'ulteriore conferma di una circolazione di manufatti artistici provenienti da questa medesima area come starebbero a testimoniare anche la serie di ampolle. Risulta comunque difficile poter stabilire dei confronti con analoghi manufatti eburnei. Sono state però proposte altre possibili relazioni come con un cammeo conservato nelle collezioni di Belgrado (Rodelwaldt), o come una pisside con apostoli al Kaiser Friederich Museum di Berlino (Bovini). Volbach (1942) ha inoltre tentato di avvicinare questo pezzo con una pisside del Museo Nazionale di Firenze e con una cena bacchica del Museo Civico di Bologna (che mostra però una manifattura molto più grossolana) e con il reliquiaio milanese di San Nazario. Più incerto è invece il confronto che si è tantato di istituire con il sarcofago di Elio Sabino di Tortona (Monaco, Tosi). Di recente questo pezzo è stato affrontato dallla Ruggio Zaccaria che ha effettuato una serie di convincenti ipotesi critiche. I rilievi eburnei sarebbero infatti l'esemplificazione di un ciclo Orfico raffigurante nel cavallo, le personificazioni orfiche della scimmia e del serpente, il rito misterico della caccia che semberebbero ricondurre queto pezzo direttamente ad un ambito aulico costantinopolitano. E' infatti possibile stabilire una serie di importanti confronti sia con alcuni frammenti di colonne consevati nel Museo Nazionale di Istambul, che con alcuni pezzi di diretta committenza costantinopolitana (Dittico di Dionisio di Sens, Avorio di Zurigo). La datazione sarebbe quindi parzialmente diversa rispetto a quella comunemente accettata: fine V secolo-inizi VI
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800260197
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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