Altare costituito dall'unione di elementi non coevi: la parete centrale in marmi vari, con mensa sorretta da pilastrini decorati all'interno da festoni di frutta e da teste di cherubini scolpite. Al centro è collocata l'urna marmorea dei santi martiri Gaudenzio e Modesto terminante, alla sommità, con una testa di cherubino. Alle spalle, gradino d'altare in legno. La faccia anteriore ai lati della mensa è decorata da volute a greca e pendoni floreali

  • OGGETTO altare maggiore
  • MATERIA E TECNICA Marmo
  • ATTRIBUZIONI Rasori Angelo (notizie 1788): disegnatore
    Bertoli Angelo (notizie 1788): esecutore
    Zurlini Giovanni (notizie 1788-1803)
  • LOCALIZZAZIONE Noceto (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'altare, nella sua forma attuale, è il risultato di vari assemblamenti realizzati in epoche diverse. Gli inventari seicenteschi parlano di un altare ligneo dorato con tabernacolo e baldacchino ("baldacchino di legno quadrangolare, lavoro di rinomato artefice fiammingo, in parte esso è di colorceleste ed in parte velato; ha vari ornamenti, fra quelli due bellissimi angeli che si tengono abbracciati", inv. 1842). L'altare risulta rinnovatonel 1788 dall'arciprete S. Liberati come documentato da una memoria datata 31 agosto 1803 e pubblicata da Barilla (1947, p. 82). Da questa memoria si ricava che l'altare fu trasformato su disegno del capomastro e architetto Angelo Rasori, realizzato da Alessandro Bertoli e "colorito a marmo" e "oro negli ornati" Da Giovanni Zurlini nel 1803 (libro della ConfraternitaSs. Sacramento, 1790-1809, lire 27). Per la mensa marmorea si hanno le seguenti notizie: 1) l'inventario Baistrocchi (1692), descrivendo l'altare della Vergine del Rosario, parla di una mensa marmorea con "due colonnine marmoree di vari colori, con le tre teste di angioli di marmo bianco, una fissa nel mezzo dell'altare per di sotto la tavola, le altre due ai fianchidelle colonne". Nel libro della Confraternita del Rosario a c. 274 r. (seconda metà del '600) si legge e il conte Benedetto Della Rosa lasciò 300 lire impiegate per fare un altare di marmo alla Vergine del Rosario in memoria del benefattore.2) Una cronaca manoscritta s.d. di don Pellegri (1917-38) informa che Liberati, rinnovando l'altare, lasciò "in tutta muratura in cotto" la mensa eche essa "in marmo con le due belle colonnine fu tolta da un altare diviso in due dal suo predecessore Galli" (1890-1915); la parte rimanente fu lasciata come mensa all'ultimo altare della cappella in cornu Evangelii. Interessante l'attribuzione avanzata da G. Cirillo e C. Godi della mensa dell'altare maggiore ad Alberto Oliva e la possibilità da loro affacciata che sia stata donata dai Sanvitale. La prima ipotesi trova supporto nel confronto stilistico con l'altare dell'Oliva nell'oratorio della Rocca di Fontanellato, mentre la seconda non può essere accettata, poichè dai documenti risulta che l'altare della Vergine del Rosario fu donata dal conte Benedetto Dalla Rosa
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800240015-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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