Storie della vita di Maria Vergine e Assunzione

dipinto, ca 1723 - ca 1726

Gli affreschi ricoprono le pareti e la volta del presbiterio, la volta del transetto e l'abside. Al centro, sulla volta dell'abside, è raffigurata la scena de la gloria celeste di Maria. La Vergine appare accolta in cieloda un fiotto di luce, mentre in basso, è seduta sul globo celeste tra le nuvole e gli angeli. Nella parete dell'abside, entro una finta cornice architettonica, è collocata la scena dell' Assunzione della Vergine, dove la Vergine è raffigurata mentre sale in cielo, accompagnata da un nutrito gruppo di angeli, mentre in basso gli apostoli o contemplano il sepolcro o sono rapiti estasiati. Questa scena è coronata da una finta trabeazione architettonica al di sopra della quale è posto un ovale monocromo con Storie della Vergine. Altri ovali, incorniciati da eleganti cornici a volute, corrono lungo le pareti del presbiterio. Le storie di Maria raffigurate sono: L'Annunciazione, (sopra il riquadro con l'Assunzione); il matrimonio dellaVergine e la Visitazione ( alla destra

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Porro Francesco (notizie Sec. Xviii)
  • LOCALIZZAZIONE Bobbio (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questi affreschi vennero commissionati al pittore lombardo Francesco Porro nel 1723 dal vescovo Idelfonso Manara (1716-1726). Sicuramente alla morte del Manara, il 21 marzo 1726, il pittore non aveva ancora portato a termine la sua impresa decorativa giacchè nell'orazione funebre letta in occasione del decesso del vescovo si dice che "quindi la vostra cattedrale da voi si riconosce di tante pitture leggiadramente addobbata; e benchè pervenuta dal morire non possiate perfezionare l'impresa" (1726), e d'altra parte nella esecuzione del lavoro il Porro procedeva dal coro verso il transetto (dove si trova la scena con la figura del committente che deve essere identificata con quella del prelato presentato dalla Vergine al Cristo contrariamente a quanti vi hanno voluto vedere una immagine di San Carlo Borromeo). Dopo questo incarico il Porro portò a termine anche altre imprese decorative sempre nel territorio di Bobbio, come la decorazione del Palazzo Vescovile e la realizzazione di alcune quadrature architettoniche per la chiesa (oggi sconsacrata) di San Francesco. Gli affreschi del Duomo di Bobbio, che sanno miscelare sapientemente quadrature architettoniche e scene narrative, sembrano d'altra parte potersi avvicinare agli affreschi realizzati dal Porro per la chiesa di San Simpliciano a Milano, la cui datazione è di poco successiva. Per il suo linguaggio pittorico Francesco Porro sembra essere "un seguace del quadraturismo del Castellino e della grazia luminosa e sorridente ... del Legnanino" (Franchini Guelfi), l'influsso del Castellino è poi particolarmente evidente qualora si metta a diretto confronto Bobbio con il refettorio di San Vittore di Milano (1712) un'opera questa del Castellino dalla quale sembrano dipendere parecchie delle soluzioni decorative usate prima del Porro e in seguito da Francesco Natali per la realizzazione dei suoi affreschi piacentini
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800237719
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul cartiglio tenuto in mano dall'angelo - HUMILITAS - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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