stalli del coro di Domenico da Piacenza (sec. XV)

stalli del coro, 1488 - 1488

Il coro, addossato alla parete destra e alla parete sinistra del coro, è a due ordini di stalli: undici in quello superiore, spartiti da semplici braccioli divisori, otto in quello inferiore. L'architrave posto a coronamento degli stalli, è sostenuto da mensole a voluta fogliata ed è decorato da una serie di fregi con motivi a traforo di ispirazione fitomorfa. Sopra l'architrave è posto un motivo a foglia fiammata. Il postergale degli stalli è spartito in alto da un decoro a traforo, differente da uno stallo all'altro, che delimita in basso un settore arcuato in legno liscio entro il quale è un intarsio in legni policromi ad andamento romboidale. Nella zonainferiore il postergale è ornato da un intarsio a decoro triangolare

  • OGGETTO stalli del coro
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ intarsio
  • ATTRIBUZIONI Domenico Da Piacenza (notizie 1467-1480)
  • LOCALIZZAZIONE Bobbio (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'esecuzione degli stalli del Coro della basilica di San Colombano spettaa Domenico di Piacenza, di cui si hanno notizie dal 1467 al 1480. In precedenza questo intagliatore era stato attivo a Padova dove aveva realizzatotra il 1467 e il 1477 gli stalli del coro della basilica di Santa Giustina in collaborazione con Francesco da Parma. E non è un caso che si ritrovi Domenico da Piacenza attivo nel monastero di Bobbio che era, come la chiesa padovana, un altro insediamento benedettino (infatti i benedettini erano subentrati nella conduzione dell'abazia ai Colombaniani fin dalla metà del XV secolo). Ma contrariamente a Padova, dove le specchiature degli stalli sono occupate da intarsi con finte prospettive architettoniche, in SanColombano l'artista realizzò intarsi molto più semplici, preferendo giochi geometrici e lineari. Così come molto più lineare è anche il cornicione di trabeazione che corre lineare e continuo, ben diverso ad esempio dai moduli usati dal Baruffi per San Ulderico a Parma, dove questo elemento poggia su di una serie continua di nicchie a conchiglia. I modi di Domenico da Piacenza sembrano invece molto più vicini al coro di Sant'Antonio da Piacenza (oggi frammentario). Originariamente il coro di San Colombano doveva presentare un aspetto molto diverso da quello attuale. Infatti un anonimo compilatore di un manoscritto contenente la descrizione della basilica, così come si presentava nella seconda metà del XIX secolo (manoscritto oggi conservato presso l'archivio storico della basilica di Bobbio) nota giustamente che il coro sembra aver subito riduzioni come dimostrano gli angoli tagliati per dar l'accesso al campanile e all'organo. Ad avvalorare questatestimonianza ci sono infatti i pannelli ad intarsio custoditi presso l'appartamento parrocchiale che un tempo dovevano far parte del coro originario
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800237129
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sulla facciata esterna della trabeazione - HOC OPUS FECIT DOMENICUS/ DE PLACENTIA 1488 - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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