Annunciazione, Santi serviti, stemmi gentilizi, emblemi dell'Ordine dei Servi di Maria

coperta di libro, 1488 - 1488

Piatti ricoperti di velluto con placchette polilobate applicate. Decorazioni: palmette; foglie d'acanto; perlinature; gigli

  • OGGETTO coperta di libro
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ bulinatura/ cesellatura/ traforo/ niellatura/ doratura
  • LOCALIZZAZIONE Convento della S.ma Annunziata
  • INDIRIZZO piazza SS. Annunziata, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La legatura fu eseguita da Antonio di Salvi e aiuti per il "Mare Magnum", l'importante manoscritto custodito all'Annunziata. Le placchette poste sul recto e sul verso sono interessanti per la loro iconografia. Esse riportano infatti le immagini della Annunciazione (recto) e dello stemma dei Servi di Maria (verso) attorniate dai più venerati Santi dell'ordine servita. Per spiegare la complessa scelta iconografica bisogna far riferimento al movimento dell'osservanza sviluppatosi all'interno dell'ordine servita nel 1444 e rappresentato nelle placchette dalle figure di Riccadonna da Cremona e di Giacomo Filippo da Faenza. Viene inoltre evidenziato il legame con i santi che hanno dato origine all'ordine dei Servi di Maria e al convento dell'Annunziata con le immagini di Manetto, S. Filippo Benizi, S. Giuliano Falconieri. Con questa complessa iconografia è probabile si intenda suggellare la pace avvenuta nel 1487 tra i conventuali e gli osservanti dell'ordine dei Servi. Importante protagonista della rappacificazione fu Antonio Alabanti, priore generale e committente della legatura. Per questa ragione, infatti, le placchette hanno lo stemma di Alabanti e quello di De Michelis il cardinale dell'ordine, che riuscì a dirimere la questione. L'esecuzione da parte di Antonio di Salvi e della sua bottega è documentata da un pagamento del 1488 e rientra nell'intensa attività di questo artista dopo la partenza del Pollaiolo per Roma. Per Dora Liscia, comunque, la partecipazione di altri maestri è evidente soprattutto nelle parti disegnative, realizzate a niello, da attribuire a Francesco di Giovanni in parte, e ad altri maestri affiliati alla bottega di Antonio. La placchetta con l'Annunciazione non presenta elementi pollaioleschi né caratteri tipici di Antonio di Salvi, ma ha forme statiche e bloccate peculiari di Francesco di Giovanni. La straodinaria lavorazione delle formelle di Antonio di Salvi trova secondo Dora Liscia, un valido confronto con quelle del reliquario di San Girolamo (Firenze, Opera del Duomo) e del reliquario di Sant'Ignazio (Firenze, Museo Nazionale del Bargello) entrambi attribuiti ad Antonio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281842-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1999
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1488 - 1488

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'