famiglia Lazzari in concerto

dipinto, ante 1681 - 1681
Martinelli Girolamo (attribuito)
notizie seconda metà sec. XVII

Interno con fondo scuro e tendaggi rossi annodati ai lati con funzione di quinte scenografiche. Al centro è un grande tavolo coperto da un tappeto persiano di colore rosso spento a disegni geometrici gialli e neri. Intorno ad esso sono sette personaggi in atto di suonare: due donne vestono abiti monastici, un'altra indossa corpetto grigio con pizzo ed ha un garofano rosso tra i capelli; gli uomini, a capo scoperto, portano abiti neri con maniche a sbuffo e colletto rigido bianco. Al centro, con il violino, è Andrea Lazzari, il capofamiglia; alla sua sinistra si succedono i figli Francesco e Paolo con il violino, Antonio, seduto, con il violoncello. A destra di Andrea sono le figlie Barbara II che dirige con la solfa, Barbara I alla spinetta e Paola con il violoncello. Il dipinto è incorniciato da un semplice listello verniciato

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Martinelli Girolamo (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico "Giulio Ferrari"
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Pio
  • INDIRIZZO piazza dei Martiri, 68, Carpi (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, originariamente nel Palazzo Lazzari di Carpi, giunse nel 1730 nell'Ospedale Civile degli Infermi a seguito del passaggio dei beni di famiglia all'ospedale per disposizione di Antonio, ultimo discendente dei Lazzari. Esposto, dietro segnalazione del Valdrighi, alla Mostra Internazionale di Musica di Bologna, catturò l'attenzione della Regina Margherita di Savoia, che ne richiese la fotografia, e dei visitatori. Lo studio approfondito sull'arte della musica a Carpi ha condotto all'identificazione di tutti gli effigiati mentre la ricerca storica e l'esame critico hanno portato all'attribuzione dell'opera all'ambito fiammingo, come già proposto nel catalogo della mostra di Bologna. Garuti, che ha circoscritto la data di esecuzione del dipinto al 1661, anno della morte di Andrea Lazzari, ha riferito l'opera all'ambito lombardo influenzato dalla cultura fiamminga (cfr. Garuti in "Mostra restauri" 1978; Garuti 1979) e, successivamente, a Girolamo Martinelli per il naturalismo comune ad altre numerose opere del Museo Civico di Carpi (cfr. Garuti 1983). Il dipinto, prima del restauro, mostrava ampie ridipinture. L'intervento è consistito nella foderatura, sostituzione del telaio, rimozione dei rifacimenti e integrazione a tono delle lacune
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800234335
  • NUMERO D'INVENTARIO depositi, n.6
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
  • DATA DI COMPILAZIONE 1973
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sulla spinetta - CARPENSIS FAMILIAE DE LAZARIS A.C. MDCCXXX ESTINTAE IN ANTONIO JUNIORE DE PAUPERIBUS/ AEGROTATURIS INSIGNITER BENEMERITO ICONES AD VIVUM SUB ANDREA PATRE IN HUMANIS/ CUM AGERENT DEPICTAE -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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